Design finito e la cucina diventa un salotto. Cara Cucina Scavolini ti scrivo cosi’ l’aggiusti un po’...

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Bilanci e Design. Suole di scarpe e pazienza consumate. Mai come la mia cucina Scavolini, non ha neanche 10 anni e i segni dell’età li mostra tutti. Ve lo ricordate lo spot la cucina più amata dagli italiani? No, siete troppo giovani. Erano i magnifici anni ’80 e giù di lì. La Design Week si chiamava Salone del Mobile che faceva un po’ fiera di paese. Gli architetti non si davano tutte queste arie e alla pubblicità si dava retta senza bisogno delle marchette degli Influencer. A dare il volto a Scavolini, la più amata dagli italiani, le showgirl Raffaella Carrà e poi Lorella Cuccarini le rubò lo scettro. Leggo su Wikipedia che i geniali fratelli, Walter ed Elvino, Scavolini hanno trasformato una piccola artigianeria di Pesaro in una grande azienda, 60 anni di storia e di successi in Italia e all’estero. Mi sono lasciata ispirare e una decina d’anni fa abbiamo ordinato una cucina Scavolini. Diciamo che gli anni me li porto meglio io, fisico svelto chiuso in abiti vintage/chic, la nostra bella cucina fatta su misura per la mansarda di Porta Venezia dopo qualche anno mostrava già i primi cedimenti. A saltare come birilli sono stati i profili del laminato, prima uno, poi il secondo, poi un altro ancora, più li rincollavo e li scotchavo anche con adesivo colorato più si staccavano, sembrava mi facessero un dispetto. Cerimonia degli addii anche per il mobile girevole ad angolo con cestello, di cui Scavolini sono stati pionieri. Ma quando sono andata dal rivenditore di Viale Piave mi ha guardato con una certa perplessità e mi ha detto: Signora mia dopo 5 anni gli oggetti diventano obsoleti. Va cambiato. Bene cambiamolo. Risposta: non disponiamo del pezzo di ricambio. Andrebbe cambiata tutta la cucina. Oddio, no. Che colpo di grazie sarebbe per i (falsi) predicatori della sostenibilità. Chiamo il mio Michele, mani d’oro, e orecchio musicale che gli invidio, fa delle play list che David Guetta gliele scipperebbe. Si mette ad armeggiare per un’ora. Il diabolico marchingegno è irreparabile e l’anta rimane come “ubriaca”, tutta piegata da un lato. E pensare che una cucina Ikea comprata 25 anni fa é ancora lì intonsa. Quella di mia madre ha 40 anni e sta ’na bellezza. Ritorno alla Scavolini: provi a mandare un email alla casa madre per vedere se é rimasto qualche pezzo in magazzino. Scrivo un’ e mail, una seconda e mail, sto ancora aspettando risposta. Intanto sul mercato arriva anche il modello Evolution, chissà se si saranno evoluti sull’angoliera girevole e salva/spazio. Promozione 2025: Acquista una cucina completa Scavolini dal valore minimo di 6.000€ eil frigorifero Samsung da 60 cm è gratis.Vabbè, è poco più grande di un secchiello per il ghiaccio. Ma basta il pensiero o no? Dedicato a quelli che… credono ancora alla pubblicità di qualche anno fa " Non vi lasceremo soli" P.S. Date un’occhiata alle recensioni. Le critiche servono a migliorarsi o no? (Il Giornale d'Italia)

Ne parlano anche altri media

“Disperati”? No, “felici come una Pasqua”. Un risultato che porta sul 2-2 la serie al meglio delle cinque sfide tra cucinieri e Block Devils. (Cronache Maceratesi)

... (Virgilio)

Sir Susa Vim Perugia: Giannelli, Plotnytskyi 5, Solé 3, Ben Tara 11, Semeniuk 11, Loser 7, Piccinelli (L) ne, Cianciotta ne, Herrera Jaime 3, Colaci (L), Candellaro ne, Zoppellari, Usowicz ne, Ishikawa 8. (Corriere Adriatico)

Playoff Scudetto, la Sir incassa il 3 - 0 a Civitanova. Necessaria la bella

Nel giorno di Pasqua i padroni di casa si prendono il match in tre set, approfittando di una serata in cui è mancato il solito servizio letale della formazione bianconera. Lube- Sir 3-0. Mercoledì si gioca gara 5 a Perugia per la finale scudetto. (TifoGrifo.com)

Pasqua amara per la Sir, che in Gara4 rimedia una sonora sconfitta all’Eurosuole Forum contro una Lube scatenata, che porta la serie della semifinale scudetto alla bella, in programma giovedì al PalaBarton Energy. (Tuttoggi.info)

Il 3 a 0 finale non dice di una partita spinta, fatta di difese, muri e battute al limite, ma nella quale Civitanova si mostra quasi sempre più in palla di Perugia. Punto dopo punto, set dopo set, partita dopo partita, la Lube scala la montagna della semifinale. (RaiNews)