Grand Hotel Albania: viaggio dove (non) finiscono i migranti che Roma non vuole
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Raccontare l'Albania ai tempi dell'accordo tra il governo Meloni e quello guidato da Edi Rama è soprattutto una questione di barriere. Non è la solita geografia del paese delle aquile, composta da una catena montuosa che separa la costa dal suo interno, bensì invalicabili gradi di separazione culturali, economici, sociali e linguistici. Sono visibili dappertutto. I grattacieli del potere finanziario della capitale oscurano la visuale sugli angoli degradati, dove sopravvivono car washing pronti a lucidare suv di lusso e anziani arrotondano la misera pensione offrendo una bilancia dove i passanti possono pesarsi. (Today.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Io sono per io controllo ferreo delle frontiere, ma così non si controllano le frontiere, si butta denaro pubblico". Quindi punto, amo questa storia prima di buttarci centinaia di migliaia di euro senza gestire il problema. (Civonline)
E sul tema dei costi delle strutture dice: "Ci sono centinaia di operatori in servizio per dei centri che non sono attivi, la Corte dei Conti deve intervenire" A Fanpage.it, Colucci racconta cosa ha visto e ascoltato nel corso della sua ispezione. (Fanpage.it)
Al contrario, dopo le decisioni dei giudici sugli ultimi sette migranti trattenuti nei centri in Albania, il governo ha sul tavolo un bilancio amarissimo. Il protocollo siglato tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama prometteva di rivoluzionare la gestione dell’immigrazione irregolare. (Il Fatto Quotidiano)
A cura di Cinzia Comandè LEGGI Metropolis è in streaming alle 18 dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand sul sito di Repubblica GUARDA TUTTE LE PUNTATE E LE CLIP DI METROPOLIS Le controversie giuridiche e le spese per tenere aperti due centri vuoti in Albania. (la Repubblica)
Lo svuotamento, dopo le sentenze del tribunale, dell’hotspot di Shengjin e del centro per migranti di Gjad… SHENGJIN (ALBANIA) – Tecnicamente la chiamano “rimodulazione”. (la Repubblica)
La missione di monitoraggio prevede visite ai centri di accoglienza di Shëngjin e Gjadër per verificare quali procedure sono applicate, se è garantita la possibilità di scegliere un difensore e l’informativa legale nella propria lingua e la verifica delle vulnerabilità. (la Repubblica)