Vannacci annuncia il suo movimento
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GROSSETO - Nel bel mezzo della fondazione del partito, scatta il fuggi-fuggi verso l’auto: «Ci fanno le multe!». Tutti i soci lasciano l’assemblea e si precipitano all’esterno dell’Hotel Terme Marine Leopoldo II a Marina di Grosseto. Spostata la macchina, si ricomincia. Rientra l’incursore paracadutista che arriva da Milano: «Vannacci è splendido, può fare qualcosa per l’Italia». Rientra anche l’elegante signora romana: «La mia auto era salva».
Il cerchio nero di Roberto Vannacci, ex Forza Nuova e filo-Putin, cresce e incamera successi e consensi. In una piazza romana, quadrante nord, uno dei tanti scenari dove il movimento di Vannacci si sviluppa, le famiglie si godono una domenica di sole tra pastarelle e spesa per il pranzo. Il passaggio al bar di quartiere è quasi obbligato: un caffè, lo sfoglio del giornale, gli incontri, le chiacchiere. Dietro il bancone, tra gli amari e i liquori d’anice, c’è una sorta di piccolo altare dedicato al generale.
Durante il lancio del movimento a Grosseto, Vannacci presenta un calendario con una vignetta su Paola Egonu. Nell’immagine relativa al mese di aprile, si vede una ragazza nera, che richiama la pallavolista, rivolgersi al generale rivendicando i suoi tratti somatici: «Ho i tratti somatici italiani». «Certo, come io ho quelli nigeriani», risponde Vannacci.
Le polemiche non tardano ad arrivare.