A Mosca riappare Assad: «Io non volevo fuggire. Siria in mano ai terroristi»
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Nessuna resa, nessun piano premeditato, nessuna fuga durante la battaglia per Damasco e «un profondo senso di appartenenza alla Siria e al suo popolo». Dopo più di una settimana dal rovesciamento del regime, Bashar Al-Assad ha rotto il silenzio. E lo ha fatto sui canali social della presidenza siriana. Una lettera, in arabo e in inglese, in cui l’ex presidente (o forse qualcuno al posto suo) ha dato la sua versione di ciò è successo quando la capitale è stata presa d’assalto dai ribelli. (ilmessaggero.it)
Su altri media
In un lungo comunicato diffuso da Mosca, l'ex presidente siriano Bashar Al-Assad ha raccontato le sue ultime ore in Siria, affermando che "in nessun momento" durante l'avanzata dei miliziani islamisti su Damasco aveva preso in considerazione "l'idea di dimettersi o di cercare rifugio" e che era sua intenzione "continuare a combattere contro l'assalto terroristico". (Today.it)
A giorni dalla sua defenestrazione, dopo l'attacco al potere dei ribelli islamisti, la fuga misteriosa del leader e i silenzi assordanti che ne sono seguiti, Assad riappare e torna a parlare, affermando – a sorpresa – che la sua evacuazione da Damasco in Russia non sarebbe stata «premeditata» o (Secolo d'Italia)
Affidata ai social network la prima dichiarazione dell'ex presidente della Siria Bashar al-Assad: "Mai pensato alla fuga né alle dimissioni" PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
"Il Paese ora è in mano ai terroristi", ha aggiunto. Assad ha condiviso una dichiarazione sul canale Telegram della presidenza e ha affermato che la sua evacuazione non è stata "premeditata" ma che è stata invece richiesta da Mosca (Fanpage.it)
Nessuno sa con certezza da chi sia gestito ora quel canale. – A otto giorni dalla sua fuga, l’ormai ex presidente siriano, Bashar al-Assad ha preso la parola per la prima volta, seppur sotto forma di dichiarazione postata sul canale Telegram della presidenza della Repubblica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Non volevo lasciare la Siria, ero determinato a combattere i terroristi, ma sono stati i russi a imbarcarmi su un volo per Mosca. Otto giorni dopo la sua fuga in Russia, che gli ha permesso di salvarsi da morte certa, Bashar al Assad ritrova la parola per sostenere cose piuttosto incredibili, tacendone al tempo stesso altre più che credibili oltre che vergognose. (il Giornale)