Cura dimagrante Giorgetti
La terza finanziaria del governo Meloni non piace davvero a nessuno. La sinistra sostiene che si tratti di una “manovrina”, come se 30 miliardi di variazioni rispetto a quanto è già a bilancio dello Stato fossero poca cosa. A destra si storce il naso perché molte delle promesse elettorali sono rimaste tali. Com’è, a dire il vero, tipico di qualsiasi esecutivo, e non solo in Italia. Il tentativo di arginare l'inflazione Più in generale, la manovra arriva dopo che il ministro Giancarlo Giorgetti ha presentato a Bruxelles il Piano strutturale di bilancio richiesto dalle nuove regole fiscali europee, con impegni importanti per quanto riguarda i prossimi sette anni. (Tempi.it)
Su altre fonti
Finiti i tempi delle promesse elettorali con linguaggio semplice e diretto – tutti ricorderanno la premier con i 50 euro dal benzinaio che tuona contro le accise, ora puntualmente aumentate – adesso si parla di “riallineamento” e “tagli degli sprechi ai ministeri”. (Imperiapost.it)
Il Presidene nazionale Marco Bussone è chiarissimo: il Paese ha necessità di riforme e Uncem ha sempre sostenuto l’urgenza di una riforma vera degli Enti locali, che imponga di lavorare insieme a piccoli e grandi Comuni, in particolare nei territori più fragili, montani e rurali. (Uncem)
In questo periodo nel quale i comuni stanno predisponendo il bilancio di previsione 2025-2027 è necessario ricordare che gli stessi sono sottoposti a partire dal 2024 ad un taglio di 300 milioni annui per il 2024-25 e di 200 milioni annui per il 2026-28. (gonews)
Proprio in questi giorni è stato approvato il decreto di riparto delle somme, che per Thiene ammontano a poco più di 70mila euro per l’anno 2024 e per gli esercizi successivi. (altovicentinonline.it)
Lo hanno detto il membro del comitato direttivo dell’Anci e sindaco di Novara, Alessandro Canelli, in audizione presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio di fronte alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame della menovra economica. (Agenzia askanews)
Fino alla sanità dove la spesa per medici e ospedali torna ai livelli pre-pandemia tanto che l'ufficio parlamentare di bilancio evoca il rischio di deficit per le regioni. Le certezze sono che sale di 2,4 milioni la platea dei beneficiari del taglio del cuneo fiscale, e che si farà sentire anche l'accorpamento delle aliquote Irpef, con un reddito disponibile per le famiglie che, in media, salirebbe dell'1,5% secondo la banca d’Italia. (RaiNews)