Ucraina, i “volenterosi” e il miraggio di un esercito europeo: ecco uomini e mezzi dei 27 paesi Ue

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Il Sole 24 ORE INTERNO

Per l’Europa non c’è solo la questione, di certo di non poco conto, di come rafforzare la propria difesa in vista di sempre più accentuato disimpegno degli Usa targati Trump , a cominciare dal nodo risorse . La domanda non è solo: “Come andare oltre alla fatidica soglia del 2% del Pil?”. La sfida da affrontare, in tempi peraltro stretti, è quella di garantire, nell’ipotesi in cui prenda forma l’“esercito dei volenterosi ” proposto da Francia e Regno Unito a garanzia di un cessate il fuoco in Ucraina, un sistema di comando che faccia riferimento a un soggetto unico, superando un modello che, allo stato attuale, si caratterizza per divisioni, inefficienze, talvolta sovrapposizioni nell’acquisto dei sistemi d’arma. (Il Sole 24 ORE)

Su altri media

Sabato è stata convocata dal governo britannico una nuova riunione in video della "coalizione dei volenterosi", il gruppo di leader dei Paesi disposti a contribuire in varia forma a garantire la pace in Ucraina dopo un eventuale accordo di cessazione delle ostilità con la Russia. (LA STAMPA Finanza)

L’agenda degli incontri è fitta. Martedì prossimo, l’inquilino dell’Eliseo accoglierà il presidente ucraino Zelensky per una riunione con i capi militari dei paesi definiti che sostengono di Kiev. (il manifesto)

Questi i temi trattati nell’intervista al generale Maurizio Boni, opinionista di Analisi Difesa, a TGCOM 24 MEDIASET la sera del 4 marzo. Il programma Rearm Europe annunciato da Ursula von der Leyen per migliorare le capacità militari dell’Ucraina e delle nazioni europee e il ruolo della Gran Bretagna in Ucraina e nel supporto alla leadership di Volodymyr Zelensky . (Analisi Difesa)

Quei Paesi disposti a contribuire in varia forma a garantire la pace dopo un eventuale accordo con la Russia (LAPRESSE)

Ucraina, sabato videocall convocata da Starmer 10 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)

Bruxelles – Prosegue lo stretto coordinamento tra l’Unione europea e alcuni importanti partner extra-Ue, ora che viene meno la fiducia nello storico alleato americano e nel suo ombrello a protezione dell’Occidente. (EuNews)