Rapporto salute Cittadinanzattiva: peggiorano le liste d’attesa e l’accesso alle prestazioni

(in crescita di 9.971 rispetto all’anno precedente). E sono ombre che, ancora una volta, si allungano e si infittiscono su quella che è la criticità-simbolo del nostro sistema di salute pubblico: le liste d’attesa. La cura avviata per eliminare o almeno attenuare un fenomeno che di fatto impedisce l’accesso alle prestazioni del Ssn di milioni di cittadini non sembra dare ancora effetti e i tempi per prenotare un esame o una visita si allungano, secondo quanto emerge dalle rilevazioni di Cittadinanzattiva (RIFday)

Su altre fonti

Getta la spugna per una prenotazione, in un gravissimo cortocircuito, proprio chi ne avrebbe più bisogno in base alle proprie condizioni di salute: il 25% di persone con cronicità ovvero con almeno una patologia cronica fra quelle indagate in Passi d'Argento. (Vanity Fair Italia)

Su 24.043 segnalazioni dei cittadini nel 2023 (in crescita di 9971 rispetto all’anno precedente), quasi una su tre – il 32,4%, +2,8% rispetto al 2022 e +8,6 rispetto al 2021 – fa riferimento al mancato accesso alle prestazioni. (insalutenews)

Il dato emerge dall'ultima ricerca di Passi d'Argento, il gruppo di studio messo in campo dall'Istituto Superiore della Sanità. E tra coloro che invece riescono a sottoporsi a esami e diagnosi cresce la domanda rivolta alla sanità privata. (quotidianodipuglia.it)

Niente quattrini per la sanità, perché preoccuparsi?

Nel biennio 2022-2023, il 18% degli over 65 (2,6 milioni di italiani) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. (L'Adige di Verona)

È il dato più alto tra le regioni del nord Italia. Il Rapporto civico sulla salute presentato dall’associazione Cittadinanzattiva questa settimana ha evidenziato che il sistema sanitario del Piemonte sta attraversando alcune criticità. (Cuneodice.it)

niente quattrini per la Sanità: c’è da preoccuparsi? No, per nulla. Si tratta infatti di una scelta nell’interesse dei cittadini, specie dei meno abbienti. Scorrendo infatti i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023 e riguardanti la rinuncia ai servizi sanitari (visite mediche, esami diagnostici, presa in carico da parte del SSN) da parte di molti cittadini italiani, si scopre che tale rinuncia è dovuta principalmente alle lunghe liste d’attesa, ma anche alle difficoltà logistiche, agli orari impossibili, al costo elevato delle prestazioni. (Quotidiano Sanità)