Marc Marquez domina le prequalifiche del GP delle Americhe, Di Giannantonio sorprende

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Ad Austin, dove la pioggia mattutina ha reso la pista un campo di prova imprevedibile, Marc Marquez ha confermato ancora una volta la sua innata capacità di adattarsi a qualsiasi condizione. Lo spagnolo, che sulla Ducati ha trovato una sintonia quasi perfetta, ha chiuso le prequalifiche con un distacco abissale sugli avversari, nonostante un highside rischioso durante le FP1. "Volevo spingere subito, ma ho esagerato", ha ammesso ai microfoni di Sky, senza però nascondere che quell’errore gli abbia servito da monito. "Una caduta può insegnare più di mille giri puliti", ha aggiunto, sottolineando come il feeling con il circuito texano – dove ha vinto sette volte – sia rimasto intatto.

Pecco Bagnaia, reduce da un venerdì complicato, è finito a un secondo e mezzo dal rivale, un gap che lascia spazio a riflessioni tecniche più che a giustificazioni. Le attenuanti, però, ci sono: la pista, inizialmente bagnata, ha costretto i team a riadattare le strategie in corsa, e non tutti hanno reagito con la stessa freddezza. Tra i pochi a tenere testa a Marquez c’è stato Fabio Di Giannantonio, reduce da un periodo di infortuni ma capace di piazzarsi a soli 736 millesimi dal leader, dimostrando di essere "sulla buona strada", come lui stesso ha definito la sua performance.

Franco Morbidelli, inaspettatamente veloce con la pista bagnata, ha perso terreno con l’asciutto, mentre Jorge Martín – presente nei box Aprilia nonostante il recente incidente in supermotard – ha osservato da lontano, consapevole che il suo ritorno in sella, previsto in Qatar tra due settimane, sarà una sfida contro il tempo. L’infortunio, che gli è costato la frattura di dieci ossa tra cui lo scafoide, è stato da lui descritto come "il peggiore della mia vita", persino più grave di quello del 2021 a Portimão