Incentivi auto, Urso punta a un piano triennale: ecco come potrebbero cambiare

A distanza di due mesi dal via libera agli incentivi auto 2024 il ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha tirato le somme sul bonus auto. Risultati poco soddisfacenti sulla produzione e così si studia un nuovo piano pluriennale per essere in linea con l'Europa. Ecco come potrebbero cambiare i nuovi incentivi auto in futuro. Bonus auto: allo studio un piano pluriennale "Con il nuovo ecobonus ci eravamo posti 5 obiettivi prioritari: supportare la transizione energetica, rinnovare il parco auto circolante troppo obsoleto, supportare soprattutto le persone fisiche, sostenere le fasce le meno abbienti e incrementare i volumi produttivi degli stabilimenti italiani. (Today.it)

La notizia riportata su altre testate

«Noi oggi abbiamo presentato il primo consuntivo del piano incentivi che abbiamo realizzato a sostegno dei ceti meno abbienti, che finalmente hanno potuto anch’essi comprarsi un’automobile più sostenibile, e ai fini di rottamare le auto più inquinanti, cosa che fortunatamente è avvenuta», ha detto Urso (ilmessaggero.it)

Il principale goal era quello di svecchiare il parco auto in circolazione nel nostro Paese: in effetti, l’83% delle circa 25mila richieste di incentivo è stato accompagnato dalla rottamazione di veicoli più inquinanti, specie Euro 3. (ClubAlfa.it)

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, cerca di placare i timori espressi dai sindacati dopo l'ultimo Tavolo Automotive su una spaccatura tra il governo e Stellantis. (Quattroruote)

Stellantis, nel 2025 a rischio 25 mila posti di lavoro: l'allarme della Fim Cisl

Anche per il sito industriale di Pomigliano d’Arco, per il quale l’azienda ha confermato l’estensione della produzione della Panda fino al 2029, le cose non vanno di certo meglio. (Corriere della Sera)

Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane e relazioni industriali di Stellantis Italia, ha parlato al programma tv Omnibus di La7 ha annunciato che "Stellantis ha condiviso con i sindacati il piano dell'azienda per l'Italia che assegna una missione a ogni stabilimento fino alla fine del decennio". (Auto.it)

Se non si interverrà per tempo ci saranno licenziamenti di massa». A lanciare l'allarme è il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, secondo il quale, se le cose non cambieranno, ci saranno «almeno 12.000 posti a rischio negli stabilimenti di Stellantis e altrettanti, se non di più, nelle fabbriche della componentistica». (Corriere della Sera)