Ovadia: “Non è giusto definire Segre ‘agente sionista’, è un boomerang per chi come me è un sostenitore radicale dei palestinesi”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Io, come è noto, sono molto radicale nel mio sostegno ai palestinesi, ma non è giusto definire Liliana Segre ‘agente sionista’. Non è questo il modo di combattere radicalmente per la causa palestinese, perché quel tipo di cartelli è molto controproducente. Sono quelle cose che soddisfano molto le viscere di chi crede di fare qualcosa di più radicale, ma in realtà diventa un boomerang“. Così, ai microfoni di Cinque Notizie, su Radio Cusano Campus, Moni Ovadia commenta il cartello apparso durante il corteo milanese pro Palestina contro la senatrice a vita Liliana Segre. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La senatrice a vita è nel mirino e Edith Bruck, quasi coetanea di Segre, 93 anni contro 94, reduce anche lei dai campi di sterminio, non si dà pace. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E ancora: incitare alla violenza, diffondere slogan antisionisti se non direttamente antisemiti. Oppure invitare a “marchiare le case degli agenti sionisti”. (il Giornale)

Leggi tutta la notizia Di Fabio Massa Torniamo ancora una volta sugli insulti a Liliana Segre. (Virgilio)

Poi il cuoco è entrato nei Carc filopalestinesi (e questo è legittimo) e gli ha preso questa fissa di sterminare gli ebrei, di colpire i giornalisti - «devono temere per l’incolumità dei loro figli» - e, a Milano, l’altra sera, di «segnalare i muri delle case dove vivono gli agenti sionisti» (e questo è meno legittimo: sono gesti tipici dei nazisti e delle Brigate Rosse). (Liberoquotidiano.it)

Durante quel corteo è stato osservato un minuto di silenzio per Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah ucciso con un raid israeliano la sera prima a Beirut. (il Giornale)

Vorrei chiedere al ministro Matteo Piantedosi di revocare il divieto della manifestazione degli antisemiti in lutto che a Milano hanno salutato con un minuto di silenzio la morte di uno dei loro capi, il leader Hassan Nasrallah e che a Roma vorrebbero festeggiare il pogrom antiebraico del 7 ottobre. (L'HuffPost)