Ovadia: “Non è giusto definire Segre ‘agente sionista’, è un boomerang per chi come me è un sostenitore radicale dei palestinesi”

Ovadia: “Non è giusto definire Segre ‘agente sionista’, è un boomerang per chi come me è un sostenitore radicale dei palestinesi”
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Io, come è noto, sono molto radicale nel mio sostegno ai palestinesi, ma non è giusto definire Liliana Segre ‘agente sionista’. Non è questo il modo di combattere radicalmente per la causa palestinese, perché quel tipo di cartelli è molto controproducente. Sono quelle cose che soddisfano molto le viscere di chi crede di fare qualcosa di più radicale, ma in realtà diventa un boomerang“. Così, ai microfoni di Cinque Notizie, su Radio Cusano Campus, Moni Ovadia commenta il cartello apparso durante il corteo milanese pro Palestina contro la senatrice a vita Liliana Segre. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A chi chiede al suo entourage che cosa succederà ora, dopo i cartelli inalberati da alcuni militanti neocomunisti dei Carc (i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) con la sua fotografia e la scritta sovrimpressa “Agente sionista”, la risposta è “probabilmente non faremo nulla, anche se sicuramente sentiremo gli avvocati penalisti che seguono per noi la questione delle minacce e delle offese a Liliana”. (La Repubblica)

"Scrivete sui muri delle case dei sionisti...". Chef Rubio denunciato dalla Digos

Emergono le prime conseguenze per le manifestazioni di sabato a Milano, dove il gruppo dei Carc ha esposto i manifesti degli "agenti sionisti", tratti dalle liste di proscrizione pubblicate dal (nuovo) Partito Comunista Italiano. (il Giornale)