Pensioni, ci saranno ancora uscite anticipate? Cosa cambia nel 2025, le risposte di Alberto Brambilla
Troppe uscite anticipate? Come sarà incentivata la permanenza nel mercato del lavoro? Cosa cambia e cosa no nella legge di bilancio 2025, dall’aumento delle minime a Opzione donna al ruolo dei bonus. Il professor Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ha risposto in diretta alle domande inviate dai lettori del Corriere della Sera. Il sistema pensionistico tiene e terrà ancora, dice Brambilla, però bisogna «smetterla con tutte queste quote e questi canali di uscita agevolata». (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
E questo per via di alcuni parametri che scatteranno a partire dal prossimo anno. (Traderlink)
A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione per il calcolo contributivo degli assegni. Per le pensioni arriva il regalo di fine anno. (Collettiva.it)
In altri termini, l’Anticipo pensionistico sociale, meglio noto come Ape sociale, sarà in vigore anche l’anno prossimo. L’Ape sociale è una misura che prevede la pensione a 63 anni per i disoccupati nel 2025, perché, anche se non c’è ancora l’ufficialità della legge di Bilancio, tutto sembra confermato. (InvestireOggi.it)
I consigli e le novità sulla previdenza complementare e poi pensioni anticipate, riscatto della laurea, rivalutazioni e adeguamento all’inflazione: le risposte del Professor Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, alle domande che ci avete inviato. (Corriere TV)
Le pensioni, un diritto conquistato dopo una vita di lavoro, si trasformano in una chimera per milioni di italiani. Nonostante gli annunci e le rassicurazioni, i numeri parlano chiaro: gli aumenti previsti per il 2025 sono irrisori e lasciano inalterata la preoccupazione per il futuro economico di chi ha lasciato il mondo del lavoro. (Ultima Voce)
Brutte notizie per i nuovi nuovi pensionati dal 1° gennaio 2025: i coefficienti di trasformazione per il biennio 2025-2026 sono meno favorevoli di quelli attuali e di conseguenza l’assegno effettivo si riduce rispetto a quello che avrebbero preso uscendo entro il 31 dicembre 2024. (PMI.it)