Caso ultrà, cosa rischiano Inter e Milan dopo l'inchiesta sul tifo organizzato
Le due società non sono indagate dalla Procura di Milano, che però ha aperto un procedimento di prevenzione nei loro confronti. L'inchiesta condotta dalla DDA della Procura di Milano che ha travolto i gruppi organizzati delle Curve di San Siro rischia di avere ulteriori strascichi. Dirigenti e tesserati di Inter e Milan non risultano indagati, anzi le due società sono state definite "soggetti danneggiati" dai comportamenti tenuti dai rispettivi ultras. (Goal Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
"Credo che l'assuefazione alla violenza e all'intimidazione che caratterizza gli stadi italiani sia sotto gli occhi di tutti. Le societa' devono avere l'interesse a dotarsi di modelli organizzativi capaci di prevenire il rischio di agevolazione delle attivita' criminali e da questo punto di vista si apre una prospettiva di approfondimento e verifica che non riguarda soltanto le vicende" di Inter e Milan (Il Mattino di Padova)
Arresti Ultras, il Procuratore: "Milan e Inter sono da considerarsi parti danneggiate" (Milan News)
«Ringrazio la polizia, io vado allo stadio da quando ho 5 anni e se qualcuno usa lo stadio per interessi suoi con puzza di mafia, Camorra e ‘Ndrangheta, va isolato, beccato e allontanato quindi ringrazio le forze dell’ordine. (ilmattino.it)
Si trattava di Antonio Bellocco, ucciso nelle settimane scorse da Andrea Beretta, tra i leader della Nord. (Il Dispaccio)
"Focus: in un Paese normale oggi Milan e Inter spiegherebbero i rapporti con le curve. I media farebbero una riflessione sul loro ritardo nel cogliere certi fenomeni visibili a occhio nudo. E i leghisti chiederebbero a Salvini il perché di certe foto-opportunity (quello era)". (Tutto Juve)
E molto concreto. Dalle intercettazioni emerse oggi dopo l’arresto del capo ultras del Milan Luca Lucci, viene fuori che, invece, un motivo di scontro concreto c’era. (Open)