Pace in Ucraina: segnali positivi dal Cremlino e Trump
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Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha recentemente dichiarato che i segnali provenienti dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alla pace in Ucraina sono positivi. Durante un'intervista al programma 'Mosca. Cremlino. Putin', Peskov ha sottolineato come Trump, nel corso della sua campagna elettorale, abbia manifestato l'intenzione di percepire ogni questione come un'opportunità per un accordo. Tuttavia, nonostante le aspettative, il telefono rosso al Cremlino non ha ancora squillato, segno che una conversazione diretta tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin non è ancora avvenuta.
Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sulle conversazioni telefoniche tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Trump, mentre a Kyiv e Bruxelles si attende con ansia una possibile telefonata tra i due leader. Il consigliere di Trump, Bryan Lanza, ha recentemente affermato alla BBC che la nuova amministrazione statunitense si concentrerà sul raggiungimento della pace in Ucraina, piuttosto che sul ripristino dell'unità territoriale del Paese, dichiarando che "la Crimea è persa". Tuttavia, lo staff di Trump ha preso le distanze da queste affermazioni, precisando che Lanza era un collaboratore della campagna elettorale e non parla a nome del presidente eletto.
In questo contesto, il Pentagono ha annunciato l'invio di 500 missili intercettori in Ucraina per i sistemi di difesa aerea a medio raggio Nasams e Patriot, dimostrando un impegno concreto nel supportare la difesa ucraina. La situazione rimane complessa e in continua evoluzione, con molteplici attori internazionali coinvolti e interessi divergenti in gioco.