Stellantis taglia le stime sul 2024, il titolo va giù a Piazza Affari

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la Repubblica ECONOMIA

MILANO – Partenza in salita per Stellantis a Piazza Affari in avvio di settimana. Il gruppo auto è in forte sofferenza dopo il taglio alle stime sul margine del risultato operativo e sulla generazione di cassa per il 2024. Il titolo, fermo nei primi minuti per eccessiva volatilità, arriva a perdere oltre 7 punti in mattinata. La revisione La revisione operata da Stellantis, ha spiegato il gruppo in una nota, è una decisione dovuta "ai problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore". (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

La società prevede ora di registrare quest’anno un «margine risultato operativo adjusted tra il 5,5% ed il 7%, in calo rispetto al precedente a doppia cifra». Il gruppo ha infatti «rivisto la guidance sui risultati del 2024 per riflettere le decisioni di ampliare significativamente le azioni a fronte dei problemi di performance in Nord America così come del deterioramento nelle dinamiche globali del settore». (La Stampa)

FTSE MIB Iveco (Teleborsa)

La riduzione di risultati attesi per il 2024 è correlata per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America, ma anche all’attesa di vendite inferiori in diverse aree del globo. (Virgilio Notizie)

Un lunedì che parte in salita per il titolo di Stellantis in Borsa, dove la società italo-francese sta perdendo quasi il 13%. La ragione di questo crollo deriva dal fatto che la multinazionale guidata da Carlos Tavares ha rivisto le stime dei risultati del 2024. (StartupItalia)

Difficoltà anche per Pirelli (-1,08%), Ferrari (-1,06%) e Leonardo (-0,98%). Deboli anche Iveco (-3,66%) e Nexi (-2,24%), insieme ai bancari Mps (-1,31%), Bper (-1,24%), Banco Bpm (-1,12%), Popolare Sondrio (-0,78%), Intesa (-0,62%) e Unicredit (-0,48%). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il Gruppo – si legge in una nota – ha accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330.000 unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025. (Calcio e Finanza)