​Meloni e le due sconfitte alle Regionali: «Interroghiamoci sul voto». E difende Valditara

​Meloni e le due sconfitte alle Regionali: «Interroghiamoci sul voto». E difende Valditara
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ilmessaggero.it INTERNO

«I cittadini hanno sempre ragione». L’analisi della sconfitta in Umbria ed Emilia-Romagna Giorgia Meloni la fa ad un passo dalla spiaggia di Copacabana. Prima di raggiungere i grandi della Terra per l’ultima sessione di lavoro del G20, la premier si confronta con i giornalisti, allontanando l’idea di una qualche tensione con Matteo Salvini per la riconferma candidata umbra Donatella Tesei («È una scelta che rivendico»), difendendo a spada tratta il ministro Giuseppe Valditara e il sottosegretario Andrea Delmastro dalle più recenti polemiche e, infine, confermandosi al fianco di Kiev «finché c’è una guerra» e contro Vladimir Putin, da cui continua a non cogliere «possibilità di dialogo». (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Se non altro perché i Dem qui hanno il cuore anagrafico, oltreché simbolico, della loro classe dirigente: l’Emilia-Romagna esprime il presidente (Bonaccini), la segretaria (Schlein), e con la vittoria di de Pascale anche, idealmente, quel passaggio di consegne generazionali (Schlein e de Pascale hanno la stessa età, classe 1985) che può proiettare il partito verso il futuro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E al Nazareno adesso si mangiano ancora di più le mani per quello che è successo un mese fa in Liguria. Hanno vinto i sindaci del Pd, comunque civici del centrosinistra, personalità forti che non hanno accettato veti e diktat: “Volete me? Si fa allora come dico io”. (Tiscali Notizie)

Elly Schlein scommette sul sicuro: il risultato elettorale del suo partito e della sua coalizione nelle due regioni in ballo lo attende a Bologna. Lì la vittoria è certa, e del resto è lì che la segretaria Pd vota: si presenta al seggio in tarda mattinata, scherza col presidente di seggio che si augura che «non le si rompa la matita come l'altra volta», e poi la insegue per ridarle la scheda elettorale che ha dimenticato. (il Giornale)

Alle Regionali vince il campo largo, terremoto a destra: dietro i sorrisi si vedono le crepe

Il Pd fa il pieno in Emilia-Romagna a scapito dei suoi alleati, FdI crolla in Umbria, in entrambe le regioni il M5s esce con le ossa rotte, bene Avs, stabili Fi e Lega. Il centrodestra avrà motivi di approfondimento, soprattutto riguardo a linguaggi tra alleati che a tratti sembrano inconciliabili. (Italia Oggi)

Lo ha detto il neopresidente della Regione, Michele de Pascale, intervenendo a “Porta a Porta”.“Chiederò alla Presidente del Consiglio di essere nominato Commissario per la ricostruzione – ha aggiunto de Pascale -, penso che fra lei e il Presidente dell’Emilia-Romagna serva un patto repubblicano su questo tema, perché bisogna segnare un cambiamento. (Agenzia askanews)

Già alle recenti Europee si era manifestato un calo al 59%, in valori assoluti si è passati da 2.373.974 a 1.624.863 votanti, con una diminuzione di 749.111 voti espressi. Il risultato è un successo netto del campo largo che vince col 57,33% e soprattutto del Pd che raggiunge una percentuale elevata, passando dal 34,69% di Stefano Bonaccini nel 2020 al 41% di Michele De Pascale. (Il Fatto Quotidiano)