Serianni, il linguista più grande al servizio degli studenti

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Critico sull’uso smodato degli anglismi, soprattutto da parte delle istituzioni e dei giornalisti, sorrideva sull’uso di termini come Jobs act "che non si sa cosa voglia dire"

La mia impronta, se c’è, si esaurisce in un noto obbligo al quale tutti loro sanno di non poter derogare: l’uso dell’accento grafico su sé stesso".

La lingua cambia, certo, ma i neologismi "sono un po’ come i girini, ne nascono moltissimi ma alla fine sono pochi quelli che riescono a impiantarsi stabilmente". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre fonti

Si terranno martedì 26 luglio i funerali del linguista Luigi Serianni, morto giovedì a 74 anni quattro giorni dopo essere stato investito da un’auto a Ostia, dove viveva ormai da diversi anni. Nato a Roma nel 1947, Serianni si è formato alla scuola di Arrigo Castellani, laureandosi in Lettere alla Sapienza (RomaToday)

Stasera alle ore 20.50 su Tv2000. Era il giugno del 2017, quel suo discorso, durato oltre un’ora come tutte le sue seguitissime lezioni, andò avanti punteggiato da continui, fragorosi, applausi (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Bisogna lavorare per obiettivi – ha sottolineato Rizzo – e gli obiettivi di un’azienda sanitaria sono sostanzialmente i pronto soccorso e l’emergenza urgenza (il 118). Mentre, infatti, le carenze e le disfunzioni dei reparti sono dilatate nel tempo, quelle del pronto soccorso sono amplificate, anche per il fatto che è costretto a fronteggiare situazioni che non dovrebbero arrivarvi”. (Quotidiano online)

Serianni è stato un maestro in questo nostro tempo spaesato che perso i maestri, ma ha bisogno di riscoprirli, come scrive Gustavo Zagrebelsky. La sua lezione di studioso si lega profondamente alla testimonianza di cristiano proprio nel valore della parola, parola degli uomini e delle donne, parole dei profeti, parola di Dio. (Avvenire)

Autore di una “Grammatica dell’italiano” più volte ripubblicata, curatore con Maurizio Trifone del Dizionario Devoto-Oli, ha riflettuto e scritto sullo stato della lingua italiana (tra i suoi testi «Manuale di linguistica italiana Naturalmente, come aveva promesso, venne, anzi ritornò a Messina, dove era stato dal 1976/77 al 1979/80 giovane professore “incaricato”. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

"La Sapienza saluta Luca Serianni. Camera ardente lunedì 25 luglio dalle 18 alle 20 presso l'Aula I della Facoltà di Lettere e filosofia", scrive l'Università capitolina. (Repubblica Roma)