Siria, al-Jolani non stringe la mano all ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock - Il video

Siria, al-Jolani non stringe la mano all ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock - Il video
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Il leader siriano, ora noto con il nome di Ahmad al-Shara, l'ha salutata senza avvicinarsi, a differenza di quanto fatto con il suo omologo francese Il nuovo leader della Siria, Ahmad al-Shara, precedentemente noto come AbuMohammed al-Jolani, ha incontrato a Damasco la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e il suo omologo francese Jean-Noël Barrot, nel palazzo che fu di Bashar al-Assad, il cui regime è stato rovesciato dalle milizie al-Jolani nelle scorse settimane. (Open)

La notizia riportata su altre testate

La “mano tesa” alla nuova Siria non poteva che venire offerta partendo da Sednaya, il “carcere macello” del regime di Bashar al-Assad. La visita a sorpresa della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e del ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, a Damasco in rappresentanza dell’Unione Europea, inizia dalla fabbrica di morte e di torture che l’Occidente per decenni ha finto di non vedere. (Avvenire)

Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)

La caduta del regime di Bashar al-Assad, avvenuta l’8 dicembre 2024, ha creato un vuoto di potere che l’Europa sembra intenzionata a colmare, cercando di ristabilire una forma di dialogo con i nuovi leader del Paese, nonostante la loro controversa natura. (Inside Over)

Siria. I ministri europei Barrot e Baerbock incontrano il leader jihadista al-Sharaa

Un tributo che, ancor prima di essere incassato, ha già provocato un mare di polemiche: accogliendo i due ministri arriv… (L'HuffPost)

Sappiamo ora che quella mano tesa è stata rifiutata. Così si era espressa la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, alla vigilia del suo incontro con Al Jolani, il leader della rivoluzione siriana che ha rovesciato il regime degli Assad. (Corriere della Sera)

Da jihadista a statista, dalla guerra civile alla leadership politica: un percorso non da poco, che lascai molteplici e legittimi dubbi sulla sincerità, e ancor più sulla effettiva fattibilità ideologica e politica, di chi pretenda di percorrerlo. (L'HuffPost)