Enzo Ferrari diceva che il secondo è il primo dei perdenti, ma in questa MotoGP è il Campione del Mondo
“Il secondo? Il secondo è solo il primo dei perdenti”. Enzo Ferrari la pensava così e quella risposta data nel bel mezzo di una intervista è diventata, poi, una sorta di motto ripetuto non più solo nel motosport e nello sport in genere. Solo che a guardare come è andata la MotoGP del 2024 viene da chiedersi se Enzo Ferrari ha ancora ragione. Perché il campione del mondo è Jorge Martin, che ha le stesse vittorie di Pecco Bagnaia nelle Sprint (7) e ben otto successi in meno nelle gare lunghe. (MOW)
Su altre fonti
Da oggi pomeriggio Casole d’Elsa (Siena), grazie a una delle sue aziende più importanti, la Pramac, è la capitale mondiale del motociclismo. Oltre il famoso presepe vivente, oltre il caratteristico borgo che guarda dalle sue colline … (La Repubblica Firenze.it)
La Pramac è stata fondata nel 1966 da Mario Campinoti. Casole d’Elsa, 18 novembre 2024 – Pramac è l’emblema, l’archetipo, l’esempio e il simbolo di un’impresa sportiva storica: da Casole d’Elsa al tetto del mondo della MotoGp con Martin. (LA NAZIONE)
Su cosa pensasse nel corso degli ultimi giri... Prima dei festeggiamenti, Jorge Martin è passato dalle tv per le interviste. Ai microfoni Sky, il campione del mondo ha raccontato le sue emozioni e le sue sensazioni. (Moto.it)
"Non so cosa dire, è fantastico. Sono totalmente scioccato, è per la mia gente, per la mia famiglia e per tutte le persone che mi hanno supportato. Questa vittoria è per loro". Così Jorge MArtin subito dopo il successo del titolo mondiale di MotoGp dopo il terzo posto nel Gp di Barcellona. (Tiscali)
Jorge Martin è finalmente campione del mondo MotoGP, un anno dopo il gran premio di Valencia che aveva interrotto il suo sogno sul più bello. Lo spagnolo però non si era demoralizzato e fin dal post gara del Ricardo Tormo aveva fatto un patto con gli uomini della sua squadra: il titolo non è sfumato, è solo rinviato di 12 mesi. (inSella)
Albert Valera, il manager, era … “Non ti preoccupare, capo. (la Repubblica)