Processo Cecchettin, lo sguardo fisso del papà di Giulia: «Abbiamo capito chi è Filippo»

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Ha ascoltato, immobile, per più di tre ore, le parole del giovane che ha ucciso sua figlia, senza mai tradire un’emozione, senza una reazione scomposta. «Dolore, tantissimo dolore». Gino Cecchettin ha avuto la forza dichiarare solo questo nel momento in cui ieri ha lasciato il palazzo di Giustizia di Venezia, attorno alle 13, quando la Corte d’assise ha interrotto l’udienza per una pausa. Il padre di Giulia ha preferito non rientrare in aula, nel pomeriggio, ad ascoltare le risposte di Filippo Turetta alle domande del suo difensore, il quale aveva anticipato l’intenzione di utilizzare l’esame anche per far conoscere meglio il suo assistito, non soltanto in relazione a ciò che ha fatto. (ilmessaggero.it)

Su altri giornali

L'imputato in Aula: esce per la prima volta dal carcere (Open)

Dopo l’interrogatorio dell’accusa, Gino Cecchettin ha deciso di lasciare il tribunale, senza ascoltare l’esame della difesa nei confronti dell’imputato. (Virgilio Notizie)

E andando avanti con il fuoco di fila delle domande, Turetta ha ammesso la premeditazione dell’omicidio. Venerdì 25 ottobre è il primo giorno dell’interrogatorio a Filippo Turetta davanti alla Corte d’Assise di Venezia (La Voce di Rovigo)

“Ho ucciso Giulia, non voleva tornare”

Un ragazzo e un padre separati solo da qualche metro in un'aula di tribunale. Il ventiduenne Filippo Turetta che con 75 coltellate ha stroncato la vita dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin si presenta un jeans e felpa scura e papà Gino che di un dolore inumano non ne ha fatto odio. (leggo.it)

Turetta ha ammesso che da alcuni giorni precedenti il delitto aveva stilato la famosa "lista delle cose da fare", compreso prelevare contante con il bancomat, da gettare per far perdere le proprie tracce, così come aveva studiato in internet come evitare che la propria auto fosse individuata durante la fuga. (L'Unione Sarda.it)

Frasi spezzate “non ricordo”, tentennamenti, la voce bassa: la storia del racconto della morte di Giulia Cecchettin non è fluida. (Il Fatto Quotidiano)