Filippo Turetta in lacrime, dal corpo nascosto al telefono gettato: cosa ha rivelato in aula e perché non nomina mai Giulia

Filippo Turetta in lacrime, dal corpo nascosto al telefono gettato: cosa ha rivelato in aula e perché non nomina mai Giulia
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Un ragazzo e un padre separati solo da qualche metro in un'aula di tribunale. Il ventiduenne Filippo Turetta che con 75 coltellate ha stroncato la vita dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin si presenta un jeans e felpa scura e papà Gino che di un dolore inumano non ne ha fatto odio. Oggi, a quasi un anno dal femminicidio, siedono a pochi passi di distanza, in un’aula spoglia e senza gabbie. Davanti alla corte d’Assise di Venezia, l’uomo che in due anni ha perso moglie e figlia ha lo sguardo spesso puntato su chi siede al banco degli imputati, mentre Turetta tiene gli occhi sempre bassi, evita lo sguardo verso i banchi e il pubblico, e balbetta quasi nel ricostruire quanto accaduto prima e dopo l’11 dicembre del 2023. (leggo.it)

Su altre fonti

E andando avanti con il fuoco di fila delle domande, Turetta ha ammesso la premeditazione dell’omicidio. "Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita, ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei". (La Voce di Rovigo)

Felpa nera con il cappuccio e una cartelletta in mano. «Volevo togliere la vita a lei e poi a me», ha detto il ragazzo, reo confesso, nell'interrogatorio. (ilmattino.it)

Turetta ha ammesso che da alcuni giorni precedenti il delitto aveva stilato la famosa "lista delle cose da fare", compreso prelevare contante con il bancomat, da gettare per far perdere le proprie tracce, così come aveva studiato in internet come evitare che la propria auto fosse individuata durante la fuga. (L'Unione Sarda.it)

Gino Cecchettin lascia l'aula del tribunale: "Abbiamo capito chi è Filippo Turetta", il video

«Dolore, tantissimo dolore». Gino Cecchettin ha avuto la forza dichiarare solo questo nel momento in cui ieri ha lasciato il palazzo di Giustizia di Venezia, attorno alle 13, quando la Corte d’assise ha interrotto l’udienza per una pausa. (ilmessaggero.it)

Parole d'ordine velocità e collaborazione per arrivare presto a sentenza e riuscire a evitare l'ergastolo. È chiara la strategia difensiva messa in campo dall'avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, il 23enne di Torreglia a processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin. (ilgazzettino.it)

Dopo l’interrogatorio dell’accusa, Gino Cecchettin ha deciso di lasciare il tribunale, senza ascoltare l’esame della difesa nei confronti dell’imputato. (Virgilio Notizie)