L'Araba fenice Mps. Vuole Mediobanca ora (e Generali poi) per conto del trio Tesoro-Caltagirone-Del Vecchio

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L'HuffPost ECONOMIA

"Faremo un takeover su Unicredit". Andrea Maffezzoni, direttore finanziario del Monte dei Paschi di Siena, aveva scelto l'umorismo per commentare un anno fa la ritrovata solidità dell'istituto senese. Il Monte risorgeva. Nel 2017 aveva dovuto chiedere il sostegno dello Stato per salvarsi, in quegli stessi giorni annunciava il ritorno al dividendo, ma per lo chi parlava di fusioni lo faceva per capire con quale altra banca farlo accasare e darlo come sposo. (L'HuffPost)

Su altre fonti

LUIGI LOVAGLIO. L'ad di Mps, è un veterano del sistema bancario e oggi la ribalta è per lui. Potentino di nascita che ad agosto compir&agr… (L'HuffPost)

La mossa del Monte dei Paschi di Siena che punta a creare il terzo gruppo italiano Lo scorso 27 dicembre Delfin – la cassaforte della famiglia Del Vecchio – è diventato il secondo azionista della banca senese salendo al 9,78%, alle spalle del Tesoro che detiene l’11,73% delle azioni e prima di Banco Bpm (oggetto dell’Ops di Unicredit), che possiede il 5,003%, e del gruppo Caltagirone che è al 5,026%, mentre Anima Holding (su cui c’è l’Opa di Bpm) è al 4%. (LAPRESSE)

Chi controlla Mediobanca, controlla anche le Generali, ed è per questo che l’operazione è da leggere in due modi: uno squisitamente industriale (con 700 milioni di sinergie stimate) e l’altro di prospettiva (il Giornale)

Ora Mps lancia un'offerta pubblica di scambio su Mediobanca, pochi giorni dopo l'accordo tra Generali e i... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Un progetto benedetto dal governo Meloni e che vede tra gli attori principali l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin, cassaforte della famiglia Del Vecchio guidata da Francesco Milleri: proprio i due soggetti… (la Repubblica)

“Il peccato veniale di un banchiere è fuggire con la cassa, quello mortale è parlare", era una delle massime preferite da Enrico Cuccia, il banchiere "muto", e un po' gobbo, che per decenni, nella Prima Repubblica, aveva intessuto la ragnatela di rapporti tra politica e finanza sedendo sulla poltrona (Secolo d'Italia)