Festa del cinema di Roma dedicata a Mastroianni: il 28 settembre il centenario della nascita. E l'omaggio è globale

Icona e anti-icona, timido e seducente, divo a modo suo: a Marcello Mastroianni è dedicata la 19esima edizione della Festa del cinema di Roma, dal 16 al 27 ottobre all'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Quest'anno, come noto, ricorre il centenario della nascita dell'attore (scomparso a Parigi il 19 dicembre 1996) la cui immagine, sul set di «8 ½» di Federico Fellini fotografato da Gideon Bachmann, è stata scelta come manifesto della Festa romana. (Corriere Roma)

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Attore poliedrico, capace di spaziare dal dramma più profondo alla commedia all’italiana, Mastroianni è stato, per decenni, quello di cui l’Italia aveva bisogno. L’eredità di Marcello Mastroianni è una delle più pesanti mai lasciate nel cinema italiano. (ilmattino.it)

Qui, con la sua grazia e spontaneità, introduce la proiezione di 'Marcello mio' di Christophe Honoré - la pellicola in cui lei fa rivivere suo padre attraverso sé stessa, vestendosi come lui, parlando come lui... (Il Mattino di Padova)

Urban Vision celebra l'importante anniversario proiettando sui maxi led screen delle maggiori città italiane ... Il 28 settembre ricorrono i cento anni dalla nascita di Marcello Mastroianni. (Virgilio)

“Com’era mio padre? Molto spiritoso e gli piacevano le scommesse. Si vede dalla sua filmografia, lui è sempre andato a cercare dei film che oggi noi prendiamo come capolavori. Ma al momento, quando li giravi, quando prendevi quel rischio – penso a film come la Dolce Vita, Todo Modo, I Compagni – non era poco e lui ci si è sempre buttato dentro senza rimpianti”. (LAPRESSE)

Cent'anni di un attore che non è stato solo un attore, ma molto di più, quanto l'interprete capace di diventare ambasciatore della settima arte italiana nel mondo, ma più ancora una delle icone maschili più importanti di sempre. (WIRED Italia)

Ma potrebbe essere anche il contrario: utilizzare questo spazio esterno per esporre 12 pannelli di grande formato dedicati all’indimentic… (La Stampa)