Colin Farrell parla per la prima volta della malattia del figlio: "Ha la sindrome di Angelman"
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(Adnkronos) – Colin Farrell decide di parlare per la prima volta della malattia rara del figlio, in un’intervista a People, per annunciare l’impegno per bambini e adulti che hanno disabilità intellettive. Questo è l’obiettivo dell’associazione che l’attore irlandese ha appena fondato, la Colin Farrell Foundation, che fornirà sostegno, istruzione e programmi innovativi. “Da anni – ha detto – desideravo fare qualcosa per offrire maggiori opportunità alle famiglie che hanno un figlio con ‘bisogni speciali’. (OglioPoNews)
La notizia riportata su altri media
E' l'obiettivo della 'Colin Farrell Foundation', fondazione creata dall'attore Colin Farrell e dedicata al figlio James, 20 anni, affetto appunto da questa malattia rara, una sindrome genetica che porta a un ritardo grave dello sviluppo psicomotorio, a un linguaggio gravemente compromesso o assente, a un deficit dell'equilibrio dinamico e a movimenti scoordinati. (Tiscali Notizie)
Aiutare il proprio figlio, ma allo stesso tempo tutte le persone affette dalla sindrome di Angelman. (Corriere della Sera)
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Colin Farrell, attore irlandese noto per aver recitato in alcuni famosi film, nel 2003 è diventato padre di James, avuto dall’ex moglie e modella Kim Bordenave. Qualche anno dopo è stata diagnosticata al bambino la sindrome di Angelman, ovvero un raro disturbo genetico che comporta un ritardo nello sviluppo psicomotorio. (Radio 105)
Aiutare il proprio figlio e allo stesso tempo tutte le persone affette dalla sindrome di Angelman. In un’ intervista esclusiva rilasciata al magazine People, Colin Farell si è espresso per la prima volta sulla sindrome del figlio, cogliendo l’occasione per presentare ufficialmente la fondazione lanciata per tutti gli individui affetti da una malattia simile. (Luce)
“Orgoglioso di mio figlio con la sindrome di Angelman: in suo nome apro una fondazione”. In una lunga intervista rilasciata a People è stato Colin Farrell a ricordare la vita passata con il proprio figlio, affetto da una sindrome che ne ha ritardato lo sviluppo psicomotorio fin da quando aveva un anno. (Il Fatto Quotidiano)