Italia deferita alla Corte UE per abuso di contratti a termine nella Scuola

Italia deferita alla Corte UE per abuso di contratti a termine nella Scuola
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La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia UE a causa di pratiche giudicate illegali riguardanti l’abuso dei contratti a termine nella scuola. L’Italia, infatti, non avrebbe rispettato la direttiva 1999/70/CE, che regola l’impiego a tempo determinato, non adottando misure efficaci per contrastare gli abusi legati alla reiterazione di questi contratti e alle condizioni di lavoro discriminatorie. (lentepubblica.it)

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«Non sono stato io a scatenare tutto questo ma è una piacevole coincidenza». Alessio Giaccone è il docente risultato idoneo nella graduatoria relativa al concorso tenutosi nel 2020. (il manifesto)

Questa situazione rappresenta una grave violazione che colpisce migliaia di lavoratori della scuola, costretti da anni a firmare contratti temporanei privi di garanzie di stabilità lavorativa. (LA STAMPA Finanza)

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, attribuisce la responsabilità dei problemi del precariato ai precedenti governi, dichiarando l’impegno dell’attuale esecutivo a risolverli e accusando l’opposizione di strumentalizzare la questione. (Orizzonte Scuola)

Precariato e scelte politiche sbagliate: è giunto il momento di cambiare strada. Se non ora, quando?

Bruxelles ritiene che l'Italia non disponga delle norme necessarie per vietare la discriminazione in relazione alle condizioni di lavoro e l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. (Corriere della Sera)

La notizia secondo cui la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea per l’abuso dei contratti a termine del personale scolastico sta già provocando reazioni in campo politico e sindacale. (Tecnica della Scuola)

Il problema del precariato nel mondo della scuola, ben noto da molto tempo, è improvvisamente tornato alla ribalta mediatica perché l’UE ha recentemente deferito l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per abuso di contratti a tempo determinato, con conseguenti condizioni di lavoro discriminatorie. (ANP)