Unicredit-Commerz, scontro tra Scholz e Tajani nella cornice della UE
La scalata tentata e non ancora abbandonata di Commerzbank da parte di Unicredit ha portato all’intervento diretto del cancelliere tedesco, a cui ha risposto il ministro degli Esteri italiano Tajani. Ma lo scontro ha a che fare non tanto con le regole di mercato, ma con la natura stessa di quello comunitario. Ripercorriamo i fatti. Un paio di settimane fa Unicredit aveva acquistato il 9% delle azioni dell’istituto tedesco, per poi proseguire nella scalata con la sottoscrizione, lunedì scorso, di una serie di strumenti finanziari per prendere il controllo di un ulteriore 11,5%: una fetta della banca del valore di 3,9 miliardi, che l’avrebbe resa la prima azionista. (Contropiano)
La notizia riportata su altri media
Ma ora UniCredit punta a una ulteriore partecipazione del 10% ampliabile fino ad arrivare al 29,9%. La banca italiana guidata da Andrea Orcel ha ormai l’11,5% del capitale della banca tedesca che era finita in cattive acque. (Il Sole 24 ORE)
Lo Stato non può essere un investitore a lungo termine in Commerzbank. L'approccio di Unicredit ha "sollevato questioni", dice Lindner ai cronisti rilevando che la mossa ha messo in crisi gli azionisti dell'istituto. (IL GIORNO)
Tutti hanno calato le carte: Unicredit vuole Commerzbank, il Governo Scholz non vuole Unicredit. Ma la decisione comunicata lunedì di essere saliti al 21% dell'istituto di Francoforte, dopo… (L'HuffPost)
L’Unione europea è un club così unito che quando una banca italiana tenta di scalare una banca tedesca, succede che il cancelliere di Berlino dice che «non è adeguato il comportamento di Unicredit in Europa e in Germania». (Liberoquotidiano.it)
A Milano il gruppo guidato da Andrea Orcel amplia il calo al 3% in una brutta giornata per le banche italiane fra le ipotesi di un tassa sugli extraprofitti. Commerzbank scivola in Borsa dopo il no del governo tedesco alla scalata di Unicredit (QUOTIDIANO NAZIONALE)
UniCredit Commerzbank (Teleborsa)