Ai Weiwei: "L'arte è politica, altrimenti non è arte"

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Nicoletta Orlandi Posti Nicoletta Orlandi Posti è nata e cresciuta alla Garbatella, popolare quartiere di Roma, ma vive a Milano. Giornalista professionista e storica dell'arte, cura su LiberoTv la rubrica "ART'è". Nel 2011 ha scritto "Il sacco di Roma. Tutta la verità sulla giunta Alemanno" (editori Riuniti); nel 2013 con i tipi dello stesso editore è uscito "Il sangue politico": la prefazione è di Erri De Luca. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

"Chi sono io? Non lo saprò mai. Cambio ogni giorno". Ai Weiwei, artista cinese da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, risponde così a Nicoletta Orlandi Posti che lo intervista per Libero in occasione della presentazione a Palazzo Fava a Bologna della sua prima personale che si intitola appunto “Ai Weiwei. (Liberoquotidiano.it)

Qualcuno potrebbe ricordarsi di lui per alcuni episodi che fecero scalpore a Firenze. Si sta parlando di Vaclav Pisvejc, il 57enne di origini cecoslovacche che ha letteralmente distrutto un’opera d’arte esposta al Palazzo Fava di Bologna. (Il Fatto Quotidiano)

Si tratta della scultura Porcelaine Cube del 2009, un cubo di porcellana di 120 cm per lato, posto nell’atrio del Palazzp. Who am I? a Palazzo Fava a Bologna, Vaclav Pisvejc ha distrutto un’opera del celebre artista cinese. (Arte Magazine)

Di Francesco Moroni Il giorno dopo il blitz vandalico a Palazzo Fava restano i frantumi e la tanta amarezza. Un gesto che è costato l’arresto all’uomo di 57 anni originario della Repubblica Ceca, convalidato durante la direttissima di ieri: per lui sono stati disposti l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l’obbligo di dimora in un Comune fuori dal bolognese, oltre che un foglio di via obbligatorio emesso dalla questura. (il Resto del Carlino)

L’arte deve fare domande, esiste per questo, e non è il suo compito dare delle risposte”. – “La creazione di un’opera parte sempre da una domanda. (il Resto del Carlino)

Di conoscere ogni particolare dell’esposizione che si apre oggi e che rappresenta il primo atto di un percorso quadriennale che vedrà affiancati Fondazione Carisbo e Opera Laboratori, nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio artistico e culturale bolognese, conservato nelle sedi museali di Genus Bononiae. (il Resto del Carlino)