Natale, un italiano su due riciclerà i regali (soprattutto cibo e vestiti): risparmi per 3,5 miliardi
Se da un lato la pratica del regifting (ovvero di rivendere i regali ricevuti) è arrivata quest’anno a riguardare il 15% degli italiani, dall’altro ciò non significa che si applichi a tutti i doni non graditi, «siano di Natale o siano stati messi da parte durante l’anno». Una quota ancora superiore di questi ultimi verrà infatti regalata una seconda volta in una delle prossime occasioni utili, senza dunque alcuno scopo di lucro. (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Su questo gli italiani sono maestri. Un maglione, una sciarpa o un paio di calzini – magari dalla fantasia discutibile – ma anche cosmetici, libri e cibarie: il campionario dei doni poco graditi è ricco e le feste sono l’occasione buona per disfarsene. (la Repubblica)
E c'è chi addirittura li rivende online. Il risparmio complessivamente raggiunge i 3,5 miliardi di euro, 100 milioni più dell'anno scorso e 200 più del Natale pre-pandemia. (LA STAMPA Finanza)
NATALE: COLDIRETTI PUGLIA, TORNA IL RICICLO DEI REGALI PER 1 PUGLIESE SU 3; MA PIÙ AI PARENTI CHE AGLI AMICI Un pugliese su 3 che ha ricevuto regali di Natale ricicla quest'anno quelli... (Virgilio)
Abbiamo scoperto che un italiano su due, ovvero 28 milioni di persone, è un riciclatore seriale di regali Natale”. Alert su profumatori per ambiente o quelli per persona, gli oli essenziali a base alcolica, l’acqua di colonia e lo smalto per unghie. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Nel corso di una attività di Polizia Economico Finanziaria finalizzata alla tutela del made in Italy e della sicurezza prodotti, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, unitamente al Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani e all’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro alimentari (ICQRF) del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste, hanno eseguito un sequestro di olio di oliva per quasi 180 quintali, detenuti, per la commercializzazione, nella qualità di “olio extravergine di oliva BIO”, ma, a seguito di analisi chimica e organolettica risultato di categoria inferiore. (Corriere di Lamezia)
Questo valore segna un aumento di 100 milioni rispetto all'anno scorso e di 200 milioni rispetto al Natale pre-pandemia. I “riciclatori seriali” sono ben 28 milioni, dimostrando come questa vecchia abitudine si sia evoluta in una tendenza sempre più consolidata negli ultimi anni. (QuiFinanza)