Qatar 2022, Pietro Senaldi: "Polemiche ipocrite. Ecco come l'Italia ha risolto il problema"
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Qatar 2022, Pietro Senaldi: "Polemiche ipocrite. Ecco come l'Italia ha risolto il problema" Il condirettore di Libero Pietro Senaldi commenta le polemiche sui Mondiali in Qatar: "Domenica iniziano i Mondiali in Qatar: a meno di 48 ore dal fischio di inizio si fa finta di scoprire che è uno Stato che non rispetta i diritti umani, tanto meno quelli delle donne. L'Italia ha scelto la sua posizione, si è fatta eliminare e ha risolto il problema senza schierarsi. (Liberoquotidiano.it)
Su altre testate
Non guarderò i mondiali in Qatar: per rispetto dei migranti morti e sfruttati per costruire cattedrali nel nulla (vedi: inchiesta del Guardian e denunce di Amnesty International). (Corriere del Ticino)
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia: "Servono criteri diversi e più stringenti per l’assegnazione di grandi aventi sportivi per quanto riguarda il rispetto dei diritti" (LAPRESSE)
TuttoNapoli.net Al via domani la competizione mondiale in Qatar, al centro di polemiche e riflessioni. Come riporta il Corriere dello Sport, l'insolito contesto scelto per la manifestazione mette in luce diversi temi: dal caso dei tifosi a pagamento, con il compito di diffondere l'immagine positiva del torneo e del paese attraverso le strade e i social media, all'impatto ambientale degli stadi costruiti per essere smantellati il giorno successivo al termine della competizione. (Tutto Napoli)
Come per ogni grande evento sportivo, come già spiegato da L’Indipendente nel Monthly Report del giugno scorso, diventa difficile separare in maniera netta la componente sportiva da quella politica. Questa edizione del mondiale di calcio appare unica anche in questo aspetto: non perché questa volta diventi possibile la separazione tra sport e politica ma, anzi, perché quel legame si fa ancor più forte e, soprattutto, evidente. (L'INDIPENDENTE)
Al via domani la competizione mondiale in Qatar, al centro di polemiche e riflessioni. (TUTTO mercato WEB)
Siamo certi che il mondo dell'informazione e i giornalisti di tutto il mondo sapranno raccontare ciò che avviene anche al di fuori dei rettangoli di gioco: non c’è civiltà senza diritti. (SettimanaSport)