Alluvione. Rotta del Lamone a Traversara. Reportage del 20 settembre 2024

Alluvione. Rotta del Lamone a Traversara. Reportage del 20 settembre 2024
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Ecco come si presentava oggi 20 settembre Traversara di Bagnacavallo, paese distrutto dalla furia delle acque. Inondazioni in Emilia-Romagna. Traversara frazione del Comun di Bagnacavallo devastato dalla rottura del fiume Lamone 1 di 29 (ravennanotizie.it)

Su altri giornali

Alluvioni e cambiamento climatico, esondazioni e alla luce di quanto accaduto in Romagna pochi giorni fa, prevenzione di nuovi drammatici eventi che potrebbero ripetersi in futuro. (Corriere della Sera)

Gli evacuati sono scesi a 600, la maggior parte a Traversara di Bagnacavallo nel Ravennate e in parte minore a Molinella (80) e Budrio (61) nel Bolognese. (Corriere della Sera)

Sono partiti venerdì 20 settembre, ad alluvione ancora in corso, dopo aver raccolto l’appello proveniente dalla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana. Operatori e volontari di Caritas Ambrosiana (non a mani vuote, ma portando con sé 2 idropompe, 11 idropulitrici, 11 aspiraliquidi, 4 gruppi elettrogeni, e altre attrezzature provenienti dal Centro logistico di Burago – Monza Brianza) sono nuovamente nell’Emilia-Romagna finita sotto l’acqua e il fango. (Diocesi di MIlano)

Alluvione in Emilia Romagna, Meloni: “Già previsti stanziamenti. Io lavoro, le polemiche le lascio agli altri”

“Abbiamo convocato in tempo reale il Consiglio dei ministri, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza, abbiamo fatto uno stanziamento iniziale per le urgenze di 20 milioni e siamo rimasti d’accordo con la regione che poi va valutato quando si ha più chiara l’entità di ciò che è accaduto”. (Il Fatto Quotidiano)

Case ormai solo da abbattere, tetti divelti. Come se uno tsunami l’avesse distrutta. (Il Sole 24 ORE)

Traversara di Bagnacavallo è diventata il simbolo dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. L’unica via d’accesso per i mezzi della Protezione Civile è la strada principale che attraversa il borgo devastato, affollata dagli operatori provenienti dal Trentino, Emilia Romagna, Lombardia e dai volontari noti come “angeli del fango”. (La Voce di Bolzano)