Petrolio, l’Opec alza bandiera bianca: nel 2025 il picco della domanda
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L’Opec deve arrendersi all’evidenza: la crescita della domanda di petrolio è ormai agli sgoccioli. E per la terza volta in pochi mesi il cartello dei maggiori produttori di greggio è costretto a rivedere le stime. Ovviamente al ribasso: lievissimo aumento per l’anno in corso, quasi nullo per il 2025. Un dato che i più accaniti sostenitori dei fossili e molti manager di Big Oil raramente mostrano in contesti pubblici. (Vaielettrico.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il calo del 3% dei prezzi del petrolio nei mercati asiatici di martedì riflette un’importante svolta geopolitica e una revisione delle prospettive economiche globali. L’allentamento delle tensioni tra Israele e Iran, con la notizia che Tel Aviv non colpirà obiettivi petroliferi iraniani, ha contribuito a ridurre i timori di interruzioni delle forniture di greggio dal Medio Oriente, una delle regioni più strategiche per il mercato energetico mondiale. (Notizie Geopolitiche)
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L’Aie ha tagliato la previsione di crescita della domanda di petrolio per il 2024 di 40.000 barili al giorno. La proiezione per il 2025 aumentata di 50.000 barili al giorno (Energia Oltre)
La scorsa settimana, gli attacchi missilistici iraniani e i commenti confusi della Casa Bianca su possibili attacchi israeliani alle infrastrutture petrolifere iraniane hanno provocato il più grande aumento dei prezzi del petrolio degli ultimi due anni. (Inside Over)
Gas Naturale, invece, ai minimi relativi. (FX Empire Italy)
Roma, 15 ott. Il greggio Brent, il benchmark internazionale, è stato scambiato a meno di $74 al barile martedì.Un’inversione di rotta rispetto all’inizio della settimana quando i timori che la crescente ostilità tra Israele e Iran avrebbe interrotto i flussi di petrolio dal Medio Oriente avevano fatto salire i prezzi del Brent fino a 80 dollari al barile. (Agenzia askanews)