Non sono quello che sono, Edoardo Leo e l'Otello in romanesco
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Edoardo Leo, noto attore e regista italiano, ha recentemente portato sul grande schermo una versione audace e innovativa dell'iconica tragedia shakespeariana "Otello". Il film, intitolato "Non sono quello che sono", trasporta l'opera originale del XVII secolo ai primi anni 2000, ambientandola in una Roma contemporanea e utilizzando il dialetto romanesco e napoletano per dare vita ai personaggi. Questa scelta linguistica, sebbene rischiosa, conferisce al film un realismo e una vivacità che risuonano con il pubblico moderno.
La trama, fedele all'originale, si concentra sulla gelosia e il tradimento, temi universali che Shakespeare ha saputo rappresentare con una crudezza e un'umanità tali da renderli sempre attuali. Tuttavia, Leo introduce una prospettiva contemporanea, trasformando la tragedia di Otello in una denuncia del maschilismo e del femminicidio, fenomeni purtroppo ancora presenti nella società odierna. La scelta di ambientare la storia in un contesto di gangster movie amplifica ulteriormente il messaggio, mettendo in luce la fascinazione del potere e la violenza di genere.
Il cast, composto da attori di talento come Jawad Moraqib, Ambrosia Caldarelli e Antonia Truppo, offre interpretazioni intense e coinvolgenti. Leo stesso interpreta Iago, il subdolo antagonista, mentre Moraqib veste i panni di Otello, il protagonista tormentato dalla gelosia. La performance di Leo è particolarmente degna di nota, riuscendo a trasmettere la complessità e l'ambiguità del personaggio con una maestria che conferma il suo talento sia come attore che come regista.
"Non sono quello che sono" è un film che non teme di affrontare temi difficili e controversi, offrendo una riflessione profonda sulla condizione femminile e sulle dinamiche di potere all'interno delle relazioni.