Meloni incontra Trump, Luigi Zanda: "Non mi scandalizza affatto, anzi"
"È un bene che lo abbia incontrato". Con poche e schiette parole Luigi Zanda benedice il faccia a faccia lampo tra Giorgia Meloni e Donald Trump. Sullo sfondo i dazi alla Nato, ma soprattutto il caso Cecilia Sala, che vede la giornalista rinchiusa nel carcere iraniano. A differenza dei compagni di partito, per il senatore dem la missione della premier sullo scacchiere atlantico non è da condannare. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri giornali
Non sappiamo naturalmente cosa si siano detti esattamente Donald Trump e Giorgia Meloni, e dobbiamo dunque basarci su quanto è emerso dalle principali fonti di informazione. Nei giorni scorsi, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano ed esponente di punta della destra bluette neoliberale, è volata negli Stati Uniti d’America per incontrare Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. (Radio Radio)
Così da poter rivendicare … Massima discrezione, ma Cecilia Sala rientrerà in Italia a ore. (Il Fatto Quotidiano)
Il Giudice per le udienze preliminari ha accolto le eccezioni di inammissibilità degli avvocati Salera, Marandola, Pizzutelli, Nobile e Stefano Molinaro, difensori delle società. (Frosinone News)
In politica, ma anche nel giornalismo che ne fiancheggia o alimenta gli aspetti peggiori, è paradossalmente più facile perdonare all’avversario un errore che un successo. Se ne sta accorgendo – o ne sta avendo conferma – la premier Giorgia Meloni vedendo il fango sulla sua missione lampo da Donald Trump (Start Magazine)
Una visita che non solo rafforza i legami personali tra i due leader, ma che apre nuove prospettive per una collaborazione strategica tra Italia e Stati Uniti. (Secolo d'Italia)
Non è solo l’urgenza di dare una soluzione positiva al caso di Cecilia Sala, in stato di detenzione nelle carceri iraniane. È che l’elezione di Trump modifica il baricentro della collocazione internazionale dell’Italia. (L'Eco di Bergamo)