Lavrov: "Macron come Hitler e Napoleone, vuole sconfiggerci ma dice che siamo noi a minacciare l'Ue"
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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha paragonato il presidente francese Emmanuel Macron a Napoleone e Hitler sostenendo che "loro affermavano apertamente" di voler "conquistare" e "sconfiggere" la Russia, mentre - queste le parole di Lavrov - Macron "apparentemente vuole la stessa cosa, ma dice che è necessario combattere la Russia affinché non sconfigga la Francia" e che "la Russia rappresenta un pericolo per la Francia e l'Europa". (la Repubblica)
La notizia riportata su altre testate
In Europa, due Paesi dispongono di armi nucleari: Francia e Regno Unito. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Con la sua solita teatralità, il presidente francese ha arringato la nazione con tono "bellicoso", come se la Francia fosse già schierata sul campo. Da la belle ville, ieri, Emmanuel Macron ha parlato. (Secolo d'Italia)
Così Marco Travaglio ospite di Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi, ha commentato le parole del presidente francese che ha offerto la deterrenza nucleare del suo Paese per proteggere l’Europa da un’ipotetica invasione russa. (Il Fatto Quotidiano)

BRUXELLES. Alla vigilia del Consiglio europeo convocato in riunione straordinaria a Bruxelles, il presidente francese, parlando alla nazione, aveva annunciato che per la prossima settimana avrebbe riunito «a Parigi i capi di Stato maggiore dei Paesi che desiderano assumers… (La Stampa)
Una delle prospettive più rilevanti sulla tempesta perfetta armata che si abbatte sull’Europa, con le folli richieste di riarmo da ogni dove, è quella del ritorno sul tavolo della minaccia di escalation nucleare. (il manifesto)
Al contrario, il presidente francese ha presentato argomenti ragionati e convincenti per spiegare ai suoi concittadini – e non solo – i motivi delle consultazioni intra-europee dei giorni scorsi e, presumibilmente, delle decisioni dei prossimi: la crescente minaccia russa, l’evidente vulnerabilità europea, e l’apparente ambiguità americana riguardo alla sicurezza futura non solo dell’Ucraina ma di tutto il continente. (ISPI)