Assalto al Congresso, quattro anni dopo
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WASHINGTON — Lo Sciamano di QAnon, noto per la sua apparizione durante l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, ora produce arte a Phoenix, ma continua a sostenere che quel giorno sia stato «una trappola ordita dallo stato». Enrique Tarrio, capo dei Proud Boys, invece, è in carcere e ci resterà per una ventina d'anni, a meno che Trump, in qualità di patriota ingiustamente perseguitato, non lo liberi.
Il New York Times ha cercato di rintracciare i protagonisti di quell'assalto, scoprendo che molti di loro hanno intrapreso strade diverse. Alcuni, come Tarrio, sono stati condannati a lunghe pene detentive, mentre altri, come lo Sciamano, hanno trovato nuovi modi di esprimersi, pur mantenendo le loro convinzioni.
L'assalto al Congresso, avvenuto in un gelido mercoledì pomeriggio, ha lasciato cicatrici profonde non solo sugli edifici, ma anche sulle persone coinvolte. Gli agenti di sicurezza, che hanno cercato di proteggere i rappresentanti eletti e i loro collaboratori, continuano a rivivere quelle cinque ore tremende. Per loro, il 6 gennaio non è mai finito.
Nel frattempo, il presidente Biden, nel suo discorso di fine mandato, ha ricordato che l'assalto al Campidoglio non va dimenticato o riscritto, sottolineando che fu una vera minaccia alla democrazia.