Francoforte, ormai è "frignata continua"

La Buchmesse è l'evento più importante per il mondo dell'editoria europea. Come noto, all'edizione di quest'anno, che si terrà a Francoforte dal 16 al 20 ottobre, l'Italia sarà ospite d'onore. Dovrebbe essere una festa. È invece, ogni giorno di più, la Fiera dello scontento. Delle polemiche e dei «casi». Il «caso» di ieri è questo, con a seguire il classico strascico di repliche, retromarce e commenti già visto e rivisto in questi mesi: un gruppo di una quarantina di scrittori, invitati a far parte della delegazione italiana a Francoforte, ha spedito una lettera al direttore della Buchmesse Juergen Boos e al presidente dell'Aie, l'Associazione italiana editori, Innocenzo Cipolletta (il Giornale)

La notizia riportata su altri media

L’evento, patrocinato dal comune di Fumone e dalla Pro Loco Fumone degli Ernici in collaborazione con l’associazione culturale Carpe Imaginem, ha un rilievo molto importante: la fotografa, reporter e documentarista polacca Bulaj, infatti, espone in tutto il mondo e collabora con le più prestigiose riviste internazionali. (Frosinone News)

Protagonista del primo appuntamento è stata Stefania Tedesco, con il suo giallo “Ciatu Mei – Seconda indagine per Cecilia Orlandi”. L’evento, però, non è stata una classica presentazione di un libro ma un pomeriggio di chiacchiere, risate e punti di vista nuovi che, partendo dal romanzo della scrittrice messinese, ha dato vita ad un piacevole e interessante dialogo con il pubblico presente. (Normanno.com)

Francesco Specchia 25 giugno 2024 Consisteva nel fare girare sempre lo stesso numero di bovini nelle varie fattorie del regime al crepuscolo, per dare l’illusione, ai visitatori esterni, dell’opulenza delle grandi masse. (Liberoquotidiano.it)

Dopo il caso-Saviano, la lettera degli autori italiani alla Buchmesse e all’AIE, che accoglie la proposta

Il ministro commenta la lettera inviata al direttore della Buchmesse e al presidente dell'Aie da quaranta scrittori che manifestano la loro "preoccupazione" per la gestione del nostro Paese lamentando "l'ingerenza della politica" (il Giornale)

Lo dice all'AdnKronos lo storico Alessandro Campi che non ha firmato la missiva inviata a Jurgen Boos, direttore della Buchmesse, e a Innocenzo... "Ho ricevuto la lettera e non ho aderito". (Virgilio)

Tra le altre cose, si chiede “un momento di incontro pubblico con scrittori e scrittrici tedeschi, e più in generale internazionali”, e si esprime preoccupazione per “una sequenza di prevaricazioni, di forme e gravità diverse, alle quali assistiamo negli ultimi due anni e delle quali spesso siamo l’oggetto, eventi singoli che mostrano una volontà esplicita di ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura…”. (Il Libraio)