La polemica sulla Buchmesse si intensifica

La polemica sulla Buchmesse di Francoforte si è intensificata, con un gruppo di 41 scrittori italiani, tra cui Roberto Saviano, Antonio Scurati e Paolo Giordano, che hanno espresso la loro opposizione al governo Meloni. Questi autori hanno criticato il commissario alla Buchmesse, Mazza, ottenendo alcuni dei loro desideri, tra cui l'invito dell'autore di Gomorra, precedentemente escluso, e la revisione degli incontri.

In risposta alla lettera dei 41 autori, il presidente dell'Aie (Associazione italiana editori), Innocenzo Cipolletta, ha dichiarato che l'editoria è un luogo libero, sottolineando l'importanza della massima libertà di espressione delle idee. Tuttavia, Giordano ha osservato che Cipolletta non ha affrontato i problemi specifici sollevati nella lettera.

Marina Valensise, giornalista e scrittrice, ha offerto una prospettiva diversa. Non ha firmato la lettera inviata a Jurgen Boos, direttore della Buchmesse, e a Innocenzo Cipoletta, presidente dell'Aie. Secondo Valensise, quando si partecipa a una manifestazione internazionale, si rappresenta l'Italia e non il governo in carica. Ha espresso preoccupazione per l'ingerenza della politica nella gestione dell'evento.

La polemica sulla Buchmesse continua a evolversi, con un crescente dibattito tra gli autori e l'industria editoriale italiana. Mentre alcuni autori esprimono preoccupazione per l'ingerenza politica, altri sottolineano l'importanza della libertà di espressione. La situazione rimane in evoluzione, con ulteriori sviluppi attesi nei prossimi giorni.

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