Bonus elettrodomestici: arriva lo sconto in fattura, più attenzione al made in Italy
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Dopo settimane di incertezza, il bonus per l’acquisto di elettrodomestici sta per sbloccarsi grazie a un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto bollette, ha riportato il Sole 24 Ore. La modifica, a firma del deputato Silvio Giovine, punta a superare gli ostacoli che hanno ritardato l’attuazione dell’incentivo previsto dalla legge di bilancio, con un occhio di riguardo ai produttori italiani. Bonus rivisto per tutelare il made in Italy Il principale nodo riguardava i requisiti di efficienza energetica: il testo originale prevedeva una soglia minima di classe B; ma questa limitazione avrebbe penalizzato le aziende italiane, che difficilmente producono elettrodomestici in questa categoria. (DDay.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Solo il 12,7% dei provvedimenti attuativi della Manovra 2025 è stato approvato fino ad ora. I cittadini aspettano ancora i decreti per il bonus mamme e il bonus elettrodomestici. (Il Sole 24 ORE)
Ultimo Aggiornamento: 26/03/2025 La proposta di sconto in fattura per il bonus elettrodomestici è stata bocciata. Restano i vincoli attuali, in attesa del decreto attuativo che definirà criteri e strumenti ammessi. (Edilizia.com)
L'ha annunciato ieri il ministero dell'Economia, dopo che il Caf della Cgil aveva denunciato questo «disallineamento» tra vecchia e nuova normativa, che avrebbe colpito una parte di lavoratori e pensionati. (ilgazzettino.it)

La modifica prevedeva l'introduzione del meccanismo dello sconto in fattura e l'eliminazione della classe energetica di riferimento. La norma, a firma Silvio Giovine (FdI), è stata dichiarata inammissibile nel corso dell'esame in commissione Attività produttive alla Camera. (ilmattino.it)
Inammissibile anche la proposta, sempre di FdI, di rinviare di sette mesi l'obbligo per le imprese di assicurazione contro le catastrofi naturali. La modifica prevedeva l'introduzione del meccanismo dello sconto in fattura e l'eliminazione della classe energetica di riferimento. (ilgazzettino.it)
Entro il 30 giugno - verserà l’acconto Irpef, non dovrà più calcolarlo sulle vecchie quattro aliquote dell’imposta sui redditi, ma sulle tre introdotte con la Finanziaria del 2023. I quali, anche quest’anno - la stessa situazione si è verificata nel 2024 - sarebbero stati costretti a pagare cifre più alte (fino a 260euro), che l’Erario avrebbe restituito loro soltanto nel 2026. (ilgazzettino.it)