«Trump piace alla Borsa nel breve, ma crea più rischi nel medio termine»
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Ascolta la versione audio dell'articolo 3' di lettura «La percezione generale è che nel breve termine Trump sia positivo per la crescita economica e per il mercato azionario. Ma nel medio termine porterebbe maggiore inflazione, maggiori dazi e maggiore incertezza geopolitica». James Knightley, Chief International Economist di Ing, guarda alle elezioni statunitensi di fronte a numerosi grafici che ha elaborato. (Il Sole 24 ORE)
La notizia riportata su altri giornali
(da New York) L’anno elettorale per eccellenza, che ha registrato la metà della popolazione mondiale al voto e che, dati alla mano, quasi mai hanno premiato il governo in carica, avrà oggi il suo culmine nelle elezioni americane. (Servizio Informazione Religiosa)
Tra i governi Obama e Trump ci furono degli “aggiustamenti”, più che altro voluti e temperati dal Parlamento controllato dai repubblicani, sull’Obamacare e sulla politica estera (Iran e Cuba), ma tra i governi Trump e Biden c’è stata continuità. (L'HuffPost)
Gli americani sono chiamati alle urne oggi, martedì 5 novembre 2024, per scegliere il nuovo inquilino della Casa Bianca, tra il repubblicano Donald Trump e la democratica Kamala Harris. Una vittoria di Donald Trump e dei repubblicani al Congresso è lo scenario Red Wave, una vittoria di Kamala Harris e dei democratici al Congresso è lo scenario Blue Wave, in tutti gli altri casi si parla di Governo Diviso. (Wall Street Italia)
Digital Value Credem (LA STAMPA Finanza)
Inizia ad investire oggi o prova un conto demo senza rischi Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobile I mercati attendono anche l’esito delle elezioni presidenziali USA, con un possibile risultato approssimativo intorno alle ore 2:00 CET (6 novembre). (XTB)
L’Election Day è arrivato e gli americani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti. E i mercati sono in trepidazione per conoscere quale partito dominerà il Congresso a stelle e strisce, considerando che una vittoria dei repubblicani o dei democratici potrebbe contribuire a drastici cambiamenti di spesa o a una profonda revisione della politica fiscale. (Finanzaonline)