Le accuse dei ragazzi il muro dei professori trincerati nel silenzio

Pavia L’Università alza un muro di silenzio. Nessun commento sull’occupazione del rettorato, nè sulla dura presa di posizione dell’assemblea dei Giovani per la Palestina, dopo la seduta del senato accademico. Tace il rettore, Francesco Svelto. Tace il prorettore Azzoni, accusato «di aver minacciato di denunciare gli studenti». Unica crepa nel muro di silenzio, Mayra P… (La Provincia Pavese)

La notizia riportata su altri giornali

A Torino si è tenuto il corteo pro Palestina. La manifestazione è partita da Palazzo Nuovo. Alcuni manifestanti hanno imbrattato con della vernice il Rettorato dell'Università. (Corriere TV)

Si auto definiscono «contro movimento». Su questi punti si è creata una convergenza tra il «Manifesto nazionale per il diritto allo studio» (nato tra alcuni studenti della Statale di Milano, al quale hanno poi aderito gruppi di una ventina di atenei italiani) e la lettera firmata da oltre cinquanta accademici, convinti che «le università e gli enti di ricerca italiani debbano promuovere contatti e interscambi con le università israeliane e palestinesi». (Corriere della Sera)

«Dopo 38 giorni passati a riempire gli spazi di questo polo con solidarietà, rabbia e lotta l’Intifada Studentesca ha deciso di trasformare, almeno per il momento, la propria permanenza nell’edificio e smobilitare il presidio permanente delle tende». (Corriere della Sera)

Torino, studenti Pro-Palestina in presidio davanti al Politecnico

TORINO – I ragazzi e le ragazze di Intifada Studentesca hanno annunciato la fine dell’occupazione di Palazzo Nuovo, come avevamo anticipato ieri sera quando un corteo di circa 400 studenti si era spostato al Politecnico. (Quotidiano Piemontese)

Un gruppo di docenti dell’Università di Bologna ha lanciato una petizione online in cui chiede all’ateneo più antico del mondo di sospendere immediatamente i progetti di ricerca e collaborazione con il gruppo Thales e l’istituto israeliano Technion, in quanto avrebbero “forti e dirette connessioni con la violazione dei diritti umani dei palestinesi a Gaza e nei crimini descritti dalla Corte internazionale di giustizia”. (Altreconomia)

Sono circa una trentina gli studenti e le studentesse che hanno posizionato delle strutture in legno, con tanto di filo ferrato, a rappresentate i check point israeliani presenti sulla Striscia di Gaza (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO). (Sky Tg24 )