Fulvio Martusciello si ritira dalla corsa per la regione Campania
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Fulvio Martusciello, europarlamentare di Forza Italia e coordinatore del partito in Campania, ha annunciato ieri il suo ritiro dalla corsa per la presidenza della Regione. La decisione, resa pubblica durante un congresso di Forza Italia a Battipaglia, nel salernitano, è stata accolta con un lungo applauso dai dirigenti locali, alcuni dei quali visibilmente commossi. Martusciello, che era considerato uno dei favoriti per la candidatura del centrodestra, ha motivato il passo indietro con la volontà di «preservare il partito da ogni possibile attacco», in un momento particolarmente delicato per la politica italiana ed europea.
La scelta arriva sullo sfondo di un’inchiesta giudiziaria che sta scuotendo l’Europarlamento e che, indirettamente, ha coinvolto anche il suo entourage. Il caso Huawei, al centro delle indagini delle autorità belghe, ha portato all’arresto, lo scorso 13 marzo, di diversi lobbisti accusati di aver corrotto alcuni parlamentari europei per favorire gli interessi dell’azienda tecnologica cinese. Tra le persone finite nel mirino della magistratura c’è anche Lucia Simeone, segretaria di Martusciello, attualmente agli arresti domiciliari dopo essere stata trattenuta in manette.
Sebbene Martusciello non sia direttamente coinvolto nelle indagini, il clima di tensione generato dallo scandalo ha spinto l’eurodeputato a fare un passo indietro, evitando di esporre ulteriormente il partito a possibili critiche o strumentalizzazioni. «Non rientro tra i possibili candidati alla presidenza della Regione Campania», ha dichiarato, sottolineando che la sua priorità è garantire a Forza Italia un percorso «sereno» verso le prossime elezioni regionali.
La decisione di Martusciello, che ha scelto di ripiegare la sua bandiera personale pur senza ammainare quella del partito, arriva in un momento cruciale per il centrodestra campano, alle prese con un’agenda politica già densa di sfide. Il caso Huawei, con le sue ripercussioni internazionali, ha aggiunto un ulteriore livello di complessità, costringendo i vertici di Forza Italia a rivedere le proprie strategie in vista della competizione elettorale.