Apple dopo Microsft, cosa c'è dietro le grandi battaglie antitrust

Dal caso Microsoft a oggi, il rapporto sempre complesso tra la libertà del mercato e la sua regolazione nella corsa all'innovazione delle big tech Torna l'eterno dilemma dell'antitrust. Questa volta nel mirino della Commissione Ue c'è Apple, e il suo Apple store. Il tema che ricorre è simile ad altri casi che hanno visto contrapposti i giganti del tech e le istituzioni europee e riguarda non solo le regole ma anche il rapporto sempre complesso tra la libertà del mercato e la sua regolazione. (Adnkronos)

Ne parlano anche altri giornali

Apple ha annunciato che la seconda beta di iPadOS 18 estende l’accesso agli app store di terze parti e introduce altre modifiche relative alle app per l’iPad nell’Unione Europea. Queste novità fanno seguito a un’importante svolta iniziata con l’iPhone. (iSpazio)

Una risposta compiuta non è mai arrivata, tanto che lo sviluppo tecnologico è costantemente accompagnato dai contenziosi antitrust che fra indagini, istruttorie e procedure, arrivano a sentenze o accordi che producono qualche aggiustamento necessariamente parziale e temporaneo. (OglioPoNews)

(Adnkronos) – Torna l’eterno dilemma dell’antitrust. Questa volta nel mirino della Commissione Ue c’è Apple, e il suo Apple store. Il tema che ricorre è simile ad altri casi che hanno visto contrapposti i giganti del tech e le istituzioni europee e riguarda non solo le regole ma anche il rapporto sempre complesso tra la libertà del mercato e la sua regolazione. (TuttOggi)

La commissione europea ha accusato Apple di aver violato le nuove norme sui mercati digitali, il Digital markets act, in una mossa che può anche portare a una multa salatissima per il colosso di Cupertino. (Il Fatto Quotidiano)

Non solo la sanzione può raddoppiare, arrivando al 20% dei ricavi dell’anno precedente, nel caso la Commissione europea ravvisi una violazione ripetuta. (Nicola Porro)

L’azienda di Cupertino ha spiegato che “a causa delle incertezze normative causate dal Digital Markets Act. Siamo preoccupati che i requisiti di interoperabilità del DMA possano costringerci a compromettere l’integrità dei nostri prodotti in modi che mettono a rischio la privacy degli utenti e la sicurezza dei dati“. (Frosinone News)