Il Cremlino: “Erdogan no mediatore nel conflitto con l’Ucraina”

Il presidente turco Erdogan non si muoverà assolutamente come possibile mediatore nei colloqui per la risoluzione del conflitto ucraino. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass. Alla domanda sulla possibilità che il leader turco diventasse un mediatore in questi colloqui, il portavoce del Cremlino ha risposto: “No, impossibile”. Peskov ha anche confermato che il tema del conflitto in Ucraina è stato discusso durante l’incontro odierno tra Erdogan e Vladimir Putin ad Astana (Avanti Online)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«La Turchia continuerà a fare di tutto per raggiungere la pace. Riteniamo fondamentale in primo luogo giungere a un cessate il fuoco nel più breve tempo possibile; con la cessazione delle ostilità si porranno le basi per un negoziato che conduca a una pace giusta. (Gazzetta del Sud)

Xi Jinping incontra Putin in Kazakistan, tra amicizie globali e rivalità asiatiche; Joe Biden incontra i governatori democratici alla Casa Bianca, sperando di convincerli che è ancora in forma (ma i sondaggi sono un disastro). (Corriere della Sera)

Astana è in questi giorni una città blindata. Nella capitale del Kazakistan, dove il 3 e il 4 luglio si svolge il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), va in scena l'ennesimo vertice "anti-Nato". (Today.it)

Le cornici di Putin. Ad Astana per la foto con Xi e per allargare le alleanze anti-occidentali (di G. Belardelli)

In occasione dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, Vladimir Putin ha incontrato sia Xi Jinping che Recep Tayyip Erdogan in due incontri separati nei quali sono state affrontate tematiche di rilevanza mondiale (il Giornale)

La presidenza ungherese dell'Unione europea è cominciata con una mossa inaspettata: la prima visita a Kiev del premier Viktor Orban, noto per le sue posizioni pro-russe e per essersi sempre opposto ai partner europei sugli aiuti all'Ucraina. (la Repubblica)

A parole dicono di non voler creare “blocchi o alleanze”, poiché la loro cooperazione - diversamente da quella degli altri - “non è diretta contro nessuno”. I protagonisti di questa storia sono il presidente russo Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping, che tornano a incontrarsi - per la seconda volta in due mesi - in uno dei formati divenuti, nel tempo, veicolo dell’affermazione di un ordine “alternativo” rispetto a quello democratico guidato dagli Stati Uniti. (L'HuffPost)