Luca e Cristian morti sul Gran Sasso: via libera al trasporto delle bare a Santarcangelo
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LA TRAGEDIA Dopo essere rimasti insieme ancora altri giorni, l’uno accanto all’altro, ma non più nel silenzio della maestosità del Gran Sasso durante quella terribile bufera di neve quando non sono riusciti a ricevere i soccorsi per le condizioni meteo avverse, oggi, i feretri dei due alpinisti Luca Perazzini e Cristian Gualdi, recuperati venerdì scorso, ripartiranno dall’obitorio di Teramo per poi prendere ciascuno la propria strada. (ilmessaggero.it)
Su altre fonti
«Le operazioni sono iniziate di prima mattina, con il trasporto attraverso la funivia delle unità in quota: qui abbiamo allestito un primo campo base. (Corriere della Sera)
E quei due alpinisti da salvare. Il ghiaccio, la bufera, il guasto alla funivia. (Corriere della Sera)
Incredulita' e forte sgomento tra i parenti e gli amici di sempre che si sono ritrovati con ceri, candele e per cercare parole di conforto di fronte al dramma. A Santarcangelo di Romagna e' il momento del dolore. (Tiscali Notizie)
Si terranno giovedì 2 gennaio a Santarcangelo di Romagna (Rimini), loro città di origine, i funerali dei due alpinisti trovati morti sul Gran Sasso, Luca Perazzini e Cristian Gualdi. E scatta l’allerta per il rischio valanghe (Il Centro)
Né mio fratello Luca, né Cristian erano inesperti o sprovveduti, come qualcuno ha scritto invece in questi giorni. Se le condizioni erano proibitive e c’erano dei rischi legati al maltempo, non dovevano farli salire. (Il Fatto Quotidiano)
Ma questa tragedia si poteva evitare? A provare a rispondere è Francesco Sulpizio, presidente Cai Abruzzo, che in un'intervista al quotidiano Il Messaggero spiega bene cosa è accaduto ai due alpinisti: Sulpizio, che conosce bene la "direttissima", il percorso da loro intrapreso, ammette che rischi e pericoli «ci sono sempre», ma non è tenero. (leggo.it)