Cyberspie, Pazzali ancora nel mirino: “Ha una rete potente e può ricattare, arrestatelo”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
IL GIORNO INTERNO

Milano – Dopo le dichiarzioni di Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto morto lo scorso 9 marzo, e dell’hacker Samuele Calamucci finite nel fascicolo depositato dai pm al Riesame che sarà discusso mercoledì, ha annunciato querela anche Gianluca Tognozzi, legale del generale Carlo De Donno, ex vicedirettore dell’Aisi, il servizio di sicurezza interno. Gli investigatori della procura, riportando dichiarazioni di Gallo, scrivono che Enrico Pazzali, numero uno di Equalize e presidente della fondazione Fiera, ora autosospeso, avrebbe ottenuto informazioni, prima che deflagrasse il caso cyber spie, “su un suo possibile coinvolgimento in indagini, solo dopo aver incontrato a Roma Carlo De Donno”. (IL GIORNO)

Su altre fonti

E ciò grazie ai "servizi illeciti offerti" da Gabriele Pegoraro, anche lui indagato e "a piede libero", o da altri hacker. (IL GIORNO)

Secondo la Procura di Milano, il presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano e titolare dell'agenzia investigativa, indagato a piede libero, "può chiedere di entrare in chat e mail" che riguardano il suo caso e "acquisire informazioni segrete" ascolta articolo (Sky Tg24 )

"Io con Pazzali avevo dei contatti, lo conosco da circa 30 anni, ma ero assolutamente ignara che lui facesse questo tipo di attività, che sono rimasta anche molto male nell'apprenderle" anche perché "c'è proprio una delusione anche umana": così a Palazzo Lombardia la ministra del Turismo Daniela Santanché sull'indagine sui dossieraggi e sulla società Equalize di Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano che si è autosospeso. (l'Adige)

C’è il “concreto pericolo” che Enrico Pazzali, presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize, agenzia investigativa al centro dell’inchiesta sulle cyber-spie, indagato e “a piede libero” possa “acquisire informazioni segrete relative alle indagini a proprio carico”, entrando in chat e mail degli investigatori “sulle quali scorrono” dati ed elementi dell’inchiesta. (Il Sole 24 ORE)

Vero anche quando è falso, falso anche quando è vero, ed entrambe le cose quando sembra nessuna delle due: il prototipo delle attività illecite praticate dalla società di reportistica reputazionale Equalize, appartenente al presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali e guidata dal poliziotto Carmine Gallo (morto di infarto il 9 marzo) e dall’hacker Samuele Calamucci, risalta in ciò che di ulteriore emerge — nei nuovi documenti depositati dai pm al Tribunale del Riesame — su un già intuito hackeraggio: i messaggi whatsapp carpiti nel 2020-2021 ai telefoni violati di alcune persone che Pazzali riteneva ostili, quali il presidente di Cassa depositi e prestiti Giovanni Gorno Tempini, i giornalisti economici Giovanni Pons, Gianni Dragoni e Guido Rivolta, la comunicatrice Giuliana Paoletti. (Corriere Milano)

«Io con Pazzali avevo dei contatti, ma ero assolutamente ignara nella maniera più assoluta che lui facesse questo tipo di attività. (Corriere Milano)