Cgil Siena, in piazza per contrastare il ddl sicurezza: "Pericoloso per la democrazia del Paese"

Di Simona Sassetti | 25 Settembre 2024 alle 16:00 Anche a Siena la Cgil è scesa in piazza per protestare contro il ddl sicurezza, “un provvedimento pericoloso per la democrazia del Paese”. Il presidio si è svolto di fronte alla Prefettura. “Riteniamo doveroso contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati. (RadioSienaTv)

Ne parlano anche altre testate

Il DDL Sicurezza è un provvedimento ideologico che non ha niente a che vedere con la sicurezza vera. Sacrosanta la protesta, giusto il referendum abrogativo (li sto firmando tutti, mi sento un epigono di Pannella: vediamo però di non esagerare altrimenti facciamo la fine di Pannella con i referendum alla carlona, capite cosa voglio dire). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

All’improvviso si sono aperti gli sportelli di un vecchio armadio a due ante dal quale sono usciti soggetti simili a zombie avvolti da una discreta quantità di muffa, segno evidente della lunga permanenza nel mobile. (L'Opinione delle Libertà)

Protesta contro il ddl Sicurezza a Milano, Schlein: "Norme liberticide" (La Stampa)

L’hanno scritto in verde e rosso su fondo bianco, i colori della bandiera italiana, i circa cento alessandrini che oggi pomeriggio, 27 settembre, hanno risposto all’appello di Cgil e Uil provinciali e sono scesi in strada per un presidio davanti alla prefettura, in piazza della Libertà, contro l’approvazione del Ddl Sicurezza, passato proprio oggi al voto del Senato. (La Stampa)

L’itinerario … La democrazia, così come la cultura, sono fondate sulla possibilità di dissentire. (Il Fatto Quotidiano)

E accanto alla protesta, affiancano anche il tema, sentito da… I movimenti studenteschi intervengono nel clima di attesa per l’approvazione in Senato del ddl sicurezza del governo Meloni. (La Repubblica)