Ddl sicurezza, un provvedimento controverso

- Il disegno di legge sicurezza, recentemente approvato dalla Camera dei deputati e ora al vaglio del Senato, rappresenta un provvedimento ideologico che, secondo molti, non ha nulla a che vedere con la sicurezza reale. Presentato il 22 gennaio di quest'anno dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal ministro della Difesa Guido Crosetto, il ddl accorpa nuove disposizioni in materia di sicurezza pubblica, suscitando un acceso dibattito politico e civile.

Tra le misure più discusse, spicca la castrazione chimica per i reati di violenza sessuale, un provvedimento fortemente voluto dalla Lega e che ha già passato l'ordine del giorno. Questo aspetto del ddl ha sollevato numerose critiche, sia per la sua natura punitiva che per le implicazioni etiche e legali che comporta. Inoltre, il ddl prevede nuove norme riguardanti le manifestazioni pubbliche, le carceri e la cannabis light, temi che hanno infiammato ulteriormente il dibattito.

Le proteste contro il ddl sicurezza non si sono fatte attendere. Domani è prevista la prima "giornata di lotta" anti Meloni, con manifestazioni che si preannunciano tumultuose e che potrebbero segnare l'inizio di un autunno di problemi. I professionisti della protesta, tornati dalle vacanze, si preparano a scendere in piazza per una stagione di lotta e di proteste contro il governo, coinvolgendo cittadini, studenti e militanti in una serie di manifestazioni più o meno pacifiche.

Il ddl sicurezza è stato definito da molti come il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana. Le norme volute dal governo sono viste come un manifesto di un diritto penale autoritario e illiberale, che trasforma in criminali e nemici alcune precise figure sociali. Spetta ora al Senato decidere se c'è ancora spazio politico e sociale per le minoranze dissenzienti, per chi usa il proprio corpo per manifestare la propria opposizione al potere, per chi disobbedisce in forma nonviolenta.

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