Contro il dl Sicurezza nasce il "campo larghissimo"

Contro il dl Sicurezza nasce il campo larghissimo
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il Giornale INTERNO

Doveva essere il primo sit-in unitario del "nuovo" campo largo. In realtà, la manifestazione contro il dl Sicurezza, indetta da Cgil e Uil, è stato il palcoscenico di un campo larghissimo a sinistra e per nulla moderato. La protesta si è tenuta tra piazza Navona e i pressi di Palazzo Madama dove proprio oggi è approdato il ddl Sicurezza tanto contestato da quasi tutte le opposizioni. Grandi assenti Italia Viva e Azione. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In realtà, dare sicurezza ai cittadini dovrebbe significare, innanzitutto, dare serenità a chi vive una condizione di precarietà data dai salari bassi e da un futuro lavorativo incerto oppure garantire a tutte e a tutti le prestazioni sanitarie in tempi certi, senza dover pagare i privati o rinunciare a curarsi. (L'HuffPost)

Sono alcune delle frasi scritte dagli studenti palermitani sugli striscioni comparsi davanti a diversi istituti superiori del capoluogo. “Diritto a restare”, “Diritto a manifestare”, “Il dissenso non si reprime”. (La Repubblica)

Un sit in è stato organizzato nella città capoluogo da Cgil, Anpi, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana dinnanzi la sede della prefettura. La manifestazione (LaC news24)

Cos'è la "norma anti-Gandhi": ecco cosa rischia chi manifesta

Il disegno di legge «sicurezza» approvato dalla Camera dei deputati è il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana. L’insieme delle norme volute dal governo è il manifesto di un diritto penale autoritario e illiberale che trasforma in criminali e nemici alcune precise figure sociali. (il manifesto)

Nulla di meglio, secondo questi zombie di altri tempi, che incontrarsi a piazza Vidoni nei pressi del Senato ed iniziare ad invocare la Siberia per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. (L'Opinione delle Libertà)

A rischio le proteste degli operai e degli studenti Chi manifesterà pacificamente, in Italia, rischierà di finire in carcere. È una delle norme più contestate contenute nel Ddl Sicurezza approvato alla Camera e che ora andrà discusso in Senato. (Today.it)