Nessuna risposta da Regione Lombardia per il suicidio assistito: Ines accompagnata a morire in Svizzera

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Fanpage.it INTERNO

La donna, pur avendo inviato a maggio la richiesta all'Asl, non aveva ancora ricevuto risposta. Marco Cappato: "Disumano tenere persone sofferenti in attesa per mesi. Il suicidio assistito è un diritto garantito dalla legge, necessari tempi certi" (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre fonti

‘Ines’ è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. (Il Fatto Quotidiano)

“Non deve mai più accadere che una persona che ha diritto a essere aiutata a terminare la propria a vita senza soffrire, debba invece essere costretta ad andare come in esilio in un altro paese per riuscire a ottenere davvero questo diritto solo per i ritardi della burocrazia del proprio paese”. (Il Sole 24 ORE)

E così Ines, il suo nome è di fantasia, si è spenta ieri mattina in Svizzera, a 51 anni. Era stremata dalla malattia e dai ritardi della sanità lombarda, che da 80 giorni non le dava il via libera al suicidio assistito (La Repubblica)

Si è aperto in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd) l’iter di approfondimento sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulle “procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019”. (gonews)

Ines, nome di fantasia, 51 anni, era malata da tempo di sclerosi multipla. Nel servizio gli interventi di Matteo D'Angelo, attivista dell'Associazione Soccorso Civile che ha accompagnato la donna in Svizzera, e Marco Cappato, segretario dell'Associazione. (TGR Lombardia)

Ho chiesto di poter morire in Italia", ma "l’Italia tarda a rispondermi, la Svizzera mi ha accolta. "Il mio corpo non risponde più a nessuna delle mie richieste. (IL GIORNO)