Carcere, l’appello dei magistrati: "Intervenire ora, siamo fuori legge"

Di Stefano Brogioni FIRENZE Sovraffollamento, lavori rimasti a metà, leggi che non aiutano l’alleggerimento della pressione sui penitenziari, anzi, hanno contribuito ad aumentarla. Perché il carcere di Sollicciano è in queste condizioni? E come se ne esce? La risposta non ce l’ha in tasca nessuno, ma nell’incontro, organizzato ieri mattina dal consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, presieduto da Sergio Paparo, si è assistito a una riflessione alta e qualificata della magistratura della giurisdizione riguardo al presente e al futuro della struttura fiorentina, dove, alcune settimane fa, un detenuto di vent’anni si è tolto la vita. (LA NAZIONE)

Su altri giornali

Loredana Caprara è stata raggiunta domenica nel tardo pomeriggio dalla notizia del suicidio in carcere di Lul Zim Musta, l’uomo di origine albanese ed ex dipendente che l’aveva aggredita il 27 maggio scorso nel retro del ristorante albergo Il Gallo. (il Resto del Carlino)

Ancora un suicidio in carcere. Un detenuto si è tolto la vita nel penitenziario romano di Rebibbia. A renderlo noto è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. A morire tra le sbarre un uomo italiano, di circa trent'anni. (Today.it)

Lo rende noto Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, spiegando che "si tratta del 59esimo suicidio di un detenuto dall'inizio dell'anno, cui bisogna aggiungere i 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. (Repubblica Roma)

“Non ho un lavoro. Non ho nulla. Nessuno crederà in me”. Detenuto si toglie la vita nel carcere di Rebibbia

Avvocati e garanti dei detenuti si dannano inutilmente l'anima contro l'abuso della carcerazione preventiva. Del resto, è innocente un terzo dei detenuti italiani, eppure sta dentro. (il Resto del Carlino)

Chi si getta dal parcheggio multipiano di un centro commerciale. Chi si spara nel chiuso della sua macchina. (Polizia Penitenziaria)

Temeva quello che c’è oltre le sbarre. La paura di Giuseppe Pietralito era racchiusa tutta lì, in poche parole confidate ai suoi avvocati. (La Stampa)