Suicidio in carcere a Rebibbia, il 59esimo dell'anno

Un detenuto italiano di circa 30 anni si è tolto la vita nella sua cella del reparto G12 della casa circondariale di Roma Rebibbia. Questo tragico evento segna il 59esimo suicidio in carcere in Italia dall'inizio dell'anno.

La situazione nelle carceri italiane è diventata insostenibile. Secondo Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, ci sono 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili. Inoltre, mancano 18mila unità alla Polizia penitenziaria. Queste carenze, insieme a quelle nell'assistenza sanitaria e psichiatrica, contribuiscono a creare un ambiente di illegalità diffusa e disorganizzazione.

De Fazio critica duramente il governo per la sua gestione della crisi. Secondo lui, le chiacchiere del governo non sono sufficienti per affrontare i problemi che affliggono il sistema carcerario italiano. Chiede azioni concrete per risolvere la situazione.

Il suicidio del detenuto a Rebibbia non è un caso isolato. Da inizio anno, ci sono stati 59 suicidi di detenuti e 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Questi numeri allarmanti evidenziano la gravità della situazione nelle carceri italiane.

La morte del detenuto a Rebibbia è un tragico promemoria della crisi che affligge il sistema carcerario italiano. È necessario che il governo prenda seriamente in considerazione queste questioni e agisca per migliorare le condizioni nelle carceri italiane. Solo così si potrà sperare di prevenire ulteriori tragedie come questa.

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